PAN ONLUS, DIECI ANNI DI INCLUSIONE E RINASCITA

PAN ONLUS, DIECI ANNI DI INCLUSIONE E RINASCITA

La cooperativa sociale di Castelfranco Emilia celebra un decennio di attività con un annullo filatelico speciale e un murale dedicato al valore del riscatto

martedì 28 ottobre 2025

Dieci anni di accoglienza, formazione e lavoro. La cooperativa sociale Pan onlus di Castelfranco Emilia, aderente a Confcooperative Terre d’Emilia, ha festeggiato un traguardo importante: dieci anni di impegno a favore di persone indigenti o in condizioni di svantaggio, accompagnate in un percorso di reinserimento sociale e lavorativo. Per celebrare l’anniversario, la cooperativa ha organizzato una giornata speciale, con un annullo filatelico dedicato e la presentazione di una cartolina da collezione, simbolo di un cammino costruito insieme alla comunità.

 

Un momento particolarmente significativo è stato la realizzazione di un murale a cura degli studenti del Liceo Artistico Arcangeli di Bologna, che campeggia sull’edificio dove la cooperativa svolge gran parte delle proprie attività. “Il murale è una metafora del percorso di riscatto e inclusione promosso dalla nostra cooperativa – spiega il presidente Paolo Aldrovandi –. Raffigura le persone che camminano in ombra e trovano il sostegno per uscire dall’emarginazione. L'immagine culmina con l’uomo che, attraverso la forza della volontà, relazione e aiuto reciproco, emerge dal buio e salta nel cielo, in volo, finalmente libero”.

 

Oggi Pan onlus conta 26 dipendenti e gestisce una casa di accoglienza per persone e famiglie in difficoltà abitative. Le sue attività spaziano dall’housing e portierato sociale ai servizi di pulizia e piccole manutenzioni. Accanto a queste, la cooperativa ha avviato un laboratorio di pasta fresca, dove vengono prodotti tortellini e altre specialità artigianali. Qui le donne accolte imparano l’antica arte della sfoglia, riscoprendo insieme alle competenze manuali anche la fiducia in sé stesse.

 

Guardando al futuro, la cooperativa punta a potenziare il laboratorio con un’area dedicata alla degustazione, per aprire ulteriormente il dialogo con il territorio e creare nuove opportunità di crescita. “I nostri dieci anni di attività sono stati guidati da un modello di accoglienza partecipata – sottolinea il vicepresidente Andrea Mazzucchi –. Questo percorso non si limita a offrire un riparo temporaneo, ma coniuga l’alloggio con un impegno verso l’autonomia attraverso la responsabilità, la formazione professionale e il lavoro. È un approccio che trasforma l’assistenza in opportunità di rinascita e indipendenza”.