#COOPERATRICI / DANIELA, LA SIGNORA DEL LAMBRUSCO

#COOPERATRICI / DANIELA, LA SIGNORA DEL LAMBRUSCO

Nuovo appuntamento con le storie di donne impegnate nella cooperazione. Intervista a Daniela Vaschieri, vicepresidente della Cantina Settecani di Castelvetro (Modena).

venerdì 30 aprile 2021

“Inutile negarlo. Il nostro è un mondo di uomini, in cui sono presenti tanti luoghi comuni. Nella mia realtà ho visto che poi sono i risultati quelli che contano. E se ci sono i risultati, nessuno ti può dire nulla”. Non ha peli sulla lingua Daniela Vaschieri nel raccontare le difficoltà che una donna può incontrare nel mondo del lavoro, soprattutto quando si parla di agroalimentare o più nello specifico di vitivinicolo, settori tradizionalmente presidiati da uomini.

 

La carriera di Daniela parla da sola. Imprenditrice agricola con base a Formigine, nel Modenese, da tre anni è vicepresidente della Cantina Settecani di Castelvetro di Modena, un “gioiellino” da quasi 200 soci viticoltori che sta per festeggiare il centenario (è stata fondata nel 1923) e che fa della qualità, genuinità e tradizione del vino prodotto la sua cifra distintiva. E dato che alla Cantina Settecani è il Lambrusco Grasparossa a farla da padrone (senza dimenticare il Pignoletto), ecco che Daniela è impegnata in prima persona anche nel neonato Consorzio unitario Tutela del Lambrusco (di cui è consigliere) e in Confcooperative Modena, dove è la responsabile del settore vitivinicolo.

 

“Nel mio caso – racconta Daniela Vaschieri - posso dire di essere stata fortunata in quanto la Cantina Settecani è formata da persone corrette e giuste. Il mio ruolo di responsabilità è stato forse visto con un po’ di diffidenza all’esterno, soprattutto all’inizio, in quanto, nel nostro settore, non è facile trovare una donna in diversi consigli di amministrazione. In generale, la donna è sempre costretta a dimostrare qualcosa in più. Per me si tratta di un concetto sbagliato, antico, da superare assolutamente”.

 

Dopo essersi occupata dal 2000 dell’azienda vitivinicola di famiglia - “papà, titolare di una azienda orafa aveva comperato i terreni, nella campagna delle sue origini perché voleva differenziare i propri investimenti” - Daniela ha deciso di far entrare la propria azienda come socia della Cantina Settecani, alla quale conferisce l’uva da trasformare in vino. Una scelta che, alla fine, si è rivelata vincente.

 

“Qui mi sono trovata subito molto bene. Si respira un ambiente sanissimo, capace di mantenere fede alle tradizioni da un punto di vista qualitativo, utilizzando strumenti all’avanguardia”.

 

Durante l’edizione del 2016 del Vinitaly, la Cantina Settecani ha ricevuto il premio “V.I.V.A. (Valutazione dell’Impatto della Vitivinicoltura sull’Ambiente) da parte dello Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, rivolto a misurare e a migliorare le prestazioni di sostenibilità della filiera vitivinicola attraverso l’analisi di quattro indicatori: Aria, Acqua, Territorio e Vigneto.

 

“Per noi la sostenibilità è un argomento molto sentito – spiega Daniela - perché permette di tutelare il territorio inteso sia come ambiente, i cui valori da difendere sono la biodiversità, la tutela e la valorizzazione del paesaggio, sia come comunità locale, sulla quale ricadono le conseguenze sociali ed economiche del nostro lavoro. Inoltre ottenere questo riconoscimento, così come i tanti altri ricevuti nel corso degli anni, testimonia il grande lavoro di tutto il nostro staff. Si tratta di un gruppo di lavoro che cura minuziosamente tutti i passaggi che portano il vino dalla vigna alla bottiglia, dando sempre risultati di ottima qualità”. 

 

In attesa di poter tornare presto a viaggiare - “mi manca moltissimo, anche per lavoro perché potevi conoscere nuove realtà e confrontarti con loro” - e di trovare tempo per leggere - “ormai ho riempito lo scaffale di libri ma non riesco mai a trovare il tempo per godermeli” – Daniela Vaschieri è soddisfatta dei risultati che la Cantina Settecani sta ottenendo, nonostante il difficile momento dettato dalla pandemia.

 

“Ci sono le difficoltà riscontrate dal canale Horeca a causa della chiusura dei locali e delle restrizioni – specifica -, tuttavia il nostro bilancio del 2020 si è concluso in crescita rispetto al 2019, motivo per cui siamo molto soddisfatti. Fondamentale è stato il servizio di e-commerce, che avevamo già creato anni fa, e che ci ha permesso di vendere i nostri prodotti in tutto il mondo. Al momento stiamo collaborando con Paesi come Giappone, Cina, USA, Germania, Norvegia, Francia, Spagna e Svizzera e abbiamo richieste da altri paesi. È bello poter essere ambasciatori della nostra terra all’estero anche in questo modo”.

 

A cura dell'ufficio stampa e comunicazione di Confcooperative Emilia Romagna