I 60 ANNI DELLA CANTINA DI VICOBARONE

I 60 ANNI DELLA CANTINA DI VICOBARONE

La cooperativa vitivinicola piacentina ha festeggiato lo storico traguardo. “È stato un compleanno particolare” racconta il presidente Gaddilastri.

venerdì 12 febbraio 2021

Poche aziende a livello nazionale possono vantarsi di avere una storia così lunga e importante. La Cantina di Vicobarone, 200 soci viticoltori e aderente a Confcooperative Piacenza, è una di queste. Lo scorso anno, infatti, ha tagliato il traguardo dei 60 anni di attività in un contesto produttivo e di mercato radicalmente cambiato con la pandemia da Covid-19.

 

“È stato sicuramente un compleanno particolare” commenta Giuseppe Gaddilastri, presidente della Cantina di Vicobarone. “Non siamo riusciti a festeggiarlo come avremmo voluto, ma siamo riusciti comunque a celebrare questo storico risultato. Abbiamo reinventato un vino degli albori, la Malvasia Aromatica di Candia, ottenuta con il metodo Ancestrale, utilizzata da tempo per rendere vivace il vino all’interno della bottiglia. Inoltre siamo riusciti a premiare le vecchie glorie degli agricoltori e dei viticoltori che sono con noi da tanto tempo. Era doveroso tributar loro il giusto riconoscimento”.

 

La storia della Cantina di Vicobarone avvia la sua attività nel 1960, quando 25 pionieri viticoltori della Val Tidone decidono di unire le forze, dando così vita alla Cantina Sociale.

 

“Pensi che tra loro c’era anche mio padre” afferma con un pizzico di commozione Gaddilastri. “In quel periodo storico, i vignaioli si giocavano tutta la loro produzione nel giro di poche settimane. Bisognava, di fatto, saper indirizzare il prodotto sul mercato. Non era per nulla facile. Hanno quindi deciso alla fine di unire le forze in cooperativa, dimostrando come l’unione possa fare la forza. I primi momenti sono stati inevitabilmente complicati, ma poi sono riusciti a trovare la giusta collocazione sul mercato alle varie tipologie di vini realizzati, ottenendo un meritato successo”.

 

Con il passare degli anni, inevitabilmente, le strade della Cantina di Vicobarone e quella di Giuseppe Gaddilastri si sono incontrate.

 

“Anche se mio padre è stato tra i fondatori, il mio ingresso nella Cantina è avvenuto quasi casualmente. In occasione della mia laurea, avrei dovuto redigere una tesi su un tema di finanza aziendale ma, alla fine, per diverse vicissitudini ho cambiato materia. Ho incominciato a leggere il bilancio delle cooperative piacentine e pavesi (la Cantina di Vicobarone è distante pochi chilometri dal confine con la provincia di Pavia, ndr). Tra queste c’era, appunto, anche la Cantina di Vicobarone. Da lì è partito tutto”.

 

Da presidente, Gaddilastri si è trovato ad affrontare l’emergenza caratterizzata dalla pandemia, arrivata in modo improvviso e che ha colpito duramente l’economia del Paese.

 

“La pandemia ha influenzato notevolmente le nostre strategie dell’ultimo periodo. Abbiamo lavorato molto con le vendite online, che nel primo lockdown sono state di grandissimo aiuto. In autunno, con la seconda ondata, la situazione è peggiorata. Il tessuto era già in difficoltà e l’apertura a intermittenza dei ristoranti, con i quali lavoriamo in maniera importante, si è fatto sentire. Con le varie restrizione sugli spostamenti, non abbiamo avuto nemmeno quel piccolo contributo dettato dal turismo enogastronomico, con molte persone che di solito vengono a scoprire i nostri territori e a gustare i nostri prodotti. Complessivamente la GDO (Grande Distribuzione Organizzata) e la DO (Distribuzione Organizzata) hanno performato il + 10%, mentre il canale Horeca ha perso il 30%. Il risultato è stato il mantenimento dei fatturati aziendali”.

 

Oltre a un miglioramento della vendita online, la cui crescita è stata a tre cifre, la Cantina di Vicobarone ha elaborato altre strategie per il futuro. Tra queste c’è un’implementazione ulteriore della comunicazione e del marketing, con una particolare attenzione ai canali social. L’obiettivo, infatti, è quello di migliorare il proprio posizionamento sul mercato, in modo tale da raggiungere una platea sempre più vasta di consumatori.

 

L’azienda è al lavoro anche per ottenere tutte le certificazioni necessarie così da potersi assicurare una consolidata presenza anche sui mercati esteri.

 

“Credo che la pandemia ci abbia insegnato tante cose - conclude Gaddilastri -. Una di queste è che non è più possibile pensare solo a sé stessi. Ora bisogna pensare come collettivo, aiutandosi ancora di più. Le associazioni si sono mosse per segnalare le problematiche che noi e le altre realtà abbiamo riscontrato in questo difficile periodo. Ora a Piacenza si è insediato un nuovo Consorzio dei Vini Piacentini, all’interno del quale daremo ovviamente il nostro contributo”.

 

 

CANTINA DI VICOBARONE - LA SCHEDA

Nata nel 1960 a Vicobarone di Ziano Piacentino, nel cuore della Val Tidone, la Cantina di Vicobarone conta al momento circa 200 soci viticoltori, che le hanno permesso di avere la migliore selezione di uve provenienti dalle zone DOC dei Colli Piacentini e dell’Oltrepò Pavese. Barbera, Bonarda, Malvasia e Ortrugo sono alcuni dei vini più importanti provenienti dai circa 700 ettari dei vigneti dei soci della Cantina.

 

A cura dell’ufficio stampa e comunicazione di Confcooperative Emilia Romagna