TERRE D'EMILIA, PREMIATI SETTE PROGETTI D'IMPRESA

TERRE D'EMILIA, PREMIATI SETTE PROGETTI D'IMPRESA

Al Museo Enzo Ferrari di Modena consegnati i riconoscimenti dell’iniziativa “Cooperare per innovare”, nell’ambito del progetto associativo N-Gage – Noi che cooperiamo

mercoledì 26 novembre 2025

Sono sette i progetti d’impresa che hanno ricevuto i premi di “Cooperare per innovare”, il percorso promosso da Confcooperative Terre d’Emilia all’interno della nuova piattaforma associativa N-Gage – Noi che cooperiamo. Un’iniziativa pensata per sostenere la nascita di nuove imprese collaborative nei settori culturali, creativi, della sostenibilità, dell’innovazione sociale e tecnologica. La cerimonia si è svolta al Museo Enzo Ferrari di Modena, alla presenza del presidente di Confcooperative Terre d’Emilia, Matteo Caramaschi, del presidente della Camera di commercio di Modena, Giuseppe Molinari, del direttore generale di Emil Banca, Matteo Passini, e dell’assessore al lavoro e formazione del Comune di Modena, Paolo Zanca.

 

Partito a gennaio, il progetto ha messo a disposizione 30mila euro in voucher destinati a coprire spese di costituzione, servizi contabili e del lavoro, mentoring e tutoraggio. Un sostegno concreto rivolto a gruppi che intendono avviare imprese cooperative in ambiti spesso segnati da discontinuità professionale. “Sono aree – spiega Matteo Caramaschi – spesso caratterizzate da precarietà del lavoro e da fragilità nel rapporto con il mercato; proprio per questo puntiamo a offrire nuove opportunità di aggregazione in percorsi imprenditoriali all’interno dei quali siano valorizzate le individualità, le attitudini e le specializzazioni, ma al contempo consentano ai giovani e ai professionisti di strutturarsi in realtà più forti ed organizzate nei rapporti con la committenza”.

 

L’iniziativa è stata realizzata con il contributo della Camera di commercio di Modena, della Camera di commercio dell’Emilia, del Comune di Modena, di Emil Banca e Uni Sistemi, con il supporto dell’Università di Modena e Reggio Emilia, di Bologna Città Metropolitana, del Comune di Bologna, di B.More Servizi e Le Serre. Il progetto è inoltre patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna e dalla Camera di commercio di Bologna. Da Modena, Bologna e Reggio Emilia sono arrivate 21 candidature, dieci delle quali selezionate per un percorso di formazione tra giugno e ottobre, che ha previsto 130 ore di accompagnamento dedicato alla definizione del business plan e alla messa a fuoco dell’idea d’impresa.

 

I sette progetti premiati rappresentano la varietà e la vitalità dell’ecosistema cooperativo dell’Emilia-Romagna. A Modena nasce Al Vostro Servizio, cooperativa sociale orientata a trasporti socio-sanitari, assistenza domiciliare e formazione in primo soccorso, con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per le fasce più fragili della comunità. A Reggio Emilia prende forma ARTEDE, workers buy out che dà continuità allo storico saper fare artigianale legato alle bomboniere e all’oggettistica di qualità, tutelando l’occupazione delle socie e valorizzando il made in Italy. Sempre a Reggio Emilia, Il Cavolo Equo si propone come futura cooperativa di consumo ispirata ai modelli internazionali delle food coop, con un emporio dedicato a prodotti biologici, locali ed equosolidali e con servizi culturali rivolti alla cittadinanza attiva.

 

Da Bologna arriva Sensearth, piattaforma digitale che integra formazione, gamification e intelligenza artificiale per guidare aziende e utenti verso comportamenti sostenibili, trasformando l’impatto ambientale e sociale in valore competitivo. A Modena si sviluppa SIGLA Eventi, start-up culturale che connette artisti emergenti, istituzioni e operatori con l’obiettivo di rafforzare le reti del settore musicale indipendente, generando innovazione territoriale. Ancora nel modenese nasce Time Aut, caffetteria-focacceria artigianale pensata come luogo di incontro e inclusione per i giovani di Sassuolo, con percorsi formativi e lavorativi dedicati a persone con disabilità. Completa il quadro Ventuno, impresa sociale di Casinalbo che unisce gelateria e pizzeria al taglio e promuove un modello di integrazione “silenziosa”, attraverso l’inserimento lavorativo di giovani con sindrome di Down in un contesto produttivo di qualità.