Il bilancio approvato dall’Assemblea dei soci, riunita a Monterenzio (BO) il 25 novembre 2025, conferma un anno positivo per Conapi, la più grande cooperativa apistica d’Europa. L’esercizio 2024/2025 si chiude infatti con 23,5 milioni di euro di fatturato, in aumento del 2,5% rispetto all’anno precedente. L’export raggiunge 2,5 milioni di euro, pari all’11% del totale, con risultati solidi nei mercati europei e in Giappone, e nuove aperture in Cina, Corea e Canada. L’Assemblea ha inoltre rinnovato il Consiglio di Amministrazione dei soci conferitori, confermando Giorgio Baracani alla presidenza per il prossimo triennio.
La cooperativa oggi riunisce oltre 600 apicoltori con 100.000 alveari — circa 5 miliardi di api distribuite in tutta Italia — e una produzione annua che si attesta attorno ai 30.000 quintali tra miele convenzionale e biologico. La base sociale continua a crescere, con cinque nuovi soci entrati negli ultimi mesi in Italia, Spagna e Ungheria, a conferma della solidità di un modello cooperativo attivo dal 1979 e fondato sulla filiera corta. “Essere confermato alla presidenza è un grande onore” afferma Giorgio Baracani. “La crescita della base sociale, l’espansione internazionale e il rafforzamento di Mielizia confermano che il nostro modello cooperativo, basato sulla filiera corta e sulla qualità, funziona. Continueremo a portare il miele italiano sui mercati di tutto il mondo”.
Sul fronte commerciale, l’andamento del mercato del miele in Italia registra dinamiche positive, con un giro d’affari che supera i 157 milioni di euro e una crescita del 3,7% a valore. In questo scenario, Mielizia consolida il proprio posizionamento premium, crescendo del 2,4% a valore e del 7,5% in confezioni vendute (dati NielsenIQ, ultime 52 settimane al settembre 2025). Nel canale Iper+Super il brand si conferma secondo marchio nazionale, sostenuto da una strategia mirata, dall’ampliamento dell’assortimento e dal lancio della linea Doypack, che ha contribuito a rafforzarne visibilità e competitività.
L’annata produttiva 2025 mostra un andamento mediamente positivo, con un potenziale conferimento di circa 2.000 tonnellate. Le produzioni risultano variabili a causa dell’impatto crescente dei cambiamenti climatici, che determinano raccolti disomogenei. Buoni i risultati per acacia e agrumi, stabili quelli del castagno, mentre millefiori e melata si mantengono soddisfacenti. Limitata invece la disponibilità di eucalipto. Una situazione che rende ancora più strategico il modello di filiera corta adottato da Conapi, elemento distintivo del sistema produttivo della cooperativa.
La filiera corta rappresenta infatti una leva competitiva che garantisce qualità, trasparenza e tracciabilità, grazie al controllo diretto di ogni fase, dall’alveare al vasetto. “Oggi il termine filiera viene spesso utilizzato in modo generico” sottolinea Nicoletta Maffini (nella foto in galleria), direttrice generale di Conapi-Mielizia. “Per l’azienda significa essere produttori diretti, presidiare ogni fase del processo produttivo e garantire al consumatore certezza, qualità e controlli rigorosi, rappresentando così un reale vantaggio competitivo”. Una strategia che si conferma determinante anche per la proiezione internazionale della cooperativa, pronta a rafforzare ulteriormente la presenza del miele italiano nel mondo.