Portare il contante dove gli sportelli non ci sono più. Questo l’obiettivo del nuovo servizio lanciato da Emil Banca, tra i primi Istituti in Italia a sperimentare un modello innovativo capace di compensare la scomparsa di filiali e ATM nelle zone più isolate dell’Appennino. Un’idea semplice e al tempo stesso rivoluzionaria: trasformare bar, negozi e ristoranti in punti di prelievo, grazie all’attivazione del servizio Debit Cash Back sul normale Pos, senza costi aggiuntivi per gli esercenti. “È un servizio che offrono direttamente i circuiti di pagamento a tutti gli Istituti – spiega il direttore Matteo Passini – ma perché sia davvero utilizzato serve che le banche lo promuovano verso i propri clienti. Noi abbiamo deciso di sfruttarlo in maniera strategica, come tassello di un progetto più ampio per lo sviluppo delle aree interne”.
I primi territori in cui il progetto ha preso forma sono Marzabotto, Rigoso e Ligonchio, luoghi simbolo dell’Appennino emiliano dove la presenza bancaria si è progressivamente ridotta fino a lasciare intere comunità senza uno sportello. A Ligonchio, in particolare, da anni non esiste più alcun punto di prelievo, nemmeno postale. Qui i soci della Cooperativa di Comunità di Ligonchio sono stati i primi ad attivare il servizio, offrendo ai residenti la possibilità di prelevare fino a 100 euro contestualmente al pagamento di uno scontrino. Una soluzione che consente agli abitanti di non percorrere decine di chilometri per un semplice prelievo e agli esercenti di alleggerire la gestione del contante, ricevendo in cambio una remunerazione dello 0,8 per cento sulla cifra erogata.
Il progetto si inserisce in un percorso di collaborazione strutturato tra la banca e le realtà cooperative dell’Appennino. “L’idea è nata grazie alla relazione che abbiamo con il territorio, vivendolo giorno dopo giorno e capendone le necessità – continua Passini –. È lo stesso rapporto che ci ha portato a supportare la nascita della Cooperativa di Comunità che ora gestisce il Rifugio dell’Aquila, restituendo vitalità a un’area splendida ma fragile, come tante lungo la dorsale appenninica, esposte al rischio di spopolamento e marginalità”. Accanto a Ligonchio, hanno aderito anche la Cooperativa di Comunità Corte Rigoso, sull’Appennino parmense, e la Coop Re_Esistente, attiva a Marzabotto nel territorio di Monte Sole e custode del Poggiolo Rifugio Re_Esistente. Altre realtà con caratteristiche simili sono già in dialogo per l’attivazione del servizio.
Il progetto, reso possibile dalla Finanziaria 2024 e operativo sul circuito Pago Bancomat, non sostituisce un ATM tradizionale, ma permette di ottenere piccole somme in modo semplice e vicino a casa. “Naturalmente non potrà essere un servizio identico a quello di un Bancomat tradizionale – sottolinea il presidente Gian Luca Galletti – ma nel suo piccolo è una rivoluzione, come dimostra l’attenzione che abbiamo ricevuto, a partire dalle Cooperative di Comunità nostre clienti”. Per i residenti delle aree interne rappresenta infatti un passo importante verso l’accessibilità finanziaria, mentre per la banca è un esempio concreto di innovazione a servizio delle comunità locali.
“Il bancomat non è la banca – conclude Galletti – ma con questo sistema riusciamo a dare un servizio anche alle comunità più isolate. E questo non cambia il nostro approccio ai territori interni, dove abbiamo quasi il 20 per cento delle nostre 96 filiali. Non abbiamo intenzione di abbandonarli, ma di sostenerli, trasformando le filiali in veri hub di servizi”. Un modello che guarda al futuro e che vede nelle cooperative di comunità un alleato prezioso per mantenere vivo il presidio sociale ed economico nei paesi dell’Appennino.