DAZI USA, I COMMENTI DI GARDINI E DREI

DAZI USA, I COMMENTI DI GARDINI E DREI

Le dichiarazioni dei presidenti di Confcooperative e Confcooperative Fedagripesca all’indomani delle nuove misure. Gardini: “Serve una visione strategica”. Drei: “Agroalimentare sotto pressione, bisogna definire lista prodotti esentati.”

giovedì 31 luglio 2025

L’accordo sui dazi raggiunto a Turnberry (Scozia) domenica 27 luglio tra Unione Europea e Stati Uniti, rappresentati rispettivamente dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen e dal presidente USA, Donald Trump, scongiura il rischio immediato di una guerra commerciale, ma non dissolve le preoccupazioni delle imprese cooperative italiane.

Se da un lato la soluzione trovata ha evitato l’inasprimento delle tariffe fino al 50%, dall’altro le misure approvate, che prevedono dazi al 15% su diversi prodotti, rappresentano comunque un elemento critico per molti settori, a partire da quello agroalimentare.

 

“L'accordo mette fine a una fase di instabilità che le nostre imprese non avrebbero potuto reggere – sottolinea Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative – ma i nuovi dazi, uniti alla svalutazione del dollaro, costituiscono comunque un fardello significativo per il tessuto produttivo europeo”.

 

Gardini esprime forte preoccupazione per la capacità di tenuta delle imprese, soprattutto quelle più esposte sui mercati internazionali: “Molte cooperative faticano già da tempo a far fronte a una congiuntura complessa. Non tutte avranno le spalle larghe per assorbire questo impatto e il rischio è quello di vedere compromessa la competitività di interi settori”.

 

Per il presidente di Confcooperative, è necessario un cambio di passo a livello europeo: “Serve un riassetto strategico che consideri sia le nuove aliquote tariffarie che le dinamiche valutarie. L’Europa non può limitarsi a un ruolo regolatore, deve diventare architetta del bene comune, mettendo al centro la sostenibilità economica delle imprese e la competitività del sistema produttivo”.

 

Molto più duro invece il presidente di Confcooperative Fedagripesca, Raffaele Drei, che si concentra sull’impatto delle nuove misure per l’agroalimentare: “Anche se i dettagli non sono ancora noti, non si tratta di un buon accordo per le nostre imprese. Le filiere produttive rischiano di subire un grave contraccolpo, perché le aziende non dispongono di margini tali da poter assorbire l’aumento dei costi”.

 

Drei auspica che si continui a lavorare sulla definizione della lista dei prodotti esentati dai dazi, puntando a includere categorie strategiche per l’export italiano come vino e formaggi. Ma il tema dei dazi si inserisce, secondo il presidente, in un contesto più ampio di fragilità strutturale: “Il nuovo bilancio europeo proposto dalla Commissione prevede tagli rilevanti all’agricoltura. Un’impostazione che contraddice l’impegno iniziale di dare centralità al settore e che, se confermata, rischia di sommarsi all’impatto delle misure commerciali, rendendo il colpo insostenibile per molte imprese”.

 

Infine, Drei lancia un appello affinché le istituzioni europee chiariscano quale visione strategica intendano perseguire per l’agroalimentare: “Non si può continuare a imporre standard produttivi stringenti solo ai produttori europei, mentre nel resto del mondo si compete con regole meno severe. Serve una svolta, altrimenti il settore rischia un vero e proprio tracollo”.