RICCIONE, CENTRI DIURNI PER DISABILI RIAPERTI IN TEMPI RAPIDI

RICCIONE, CENTRI DIURNI PER DISABILI RIAPERTI IN TEMPI RAPIDI

Grazie alla co-progettazione tra Ufficio di Piano del Distretto Sud di Rimini e Regione Emilia-Romagna. La soddisfazione di Confcooperative Ravenna-Rimini e Legacoop Romagna.

martedì 14 luglio 2020

L’emergenza sanitaria non ha bloccato il sistema dei servizi sociali per i persone con disabilità nel territorio di Riccione (Distretto Sud). Sono infatti già ripartiti a pieno regime e nel rispetto delle norme sanitarie tutti i servizi di centro diurno, supporto fondamentale per le famiglie dei ragazzi con disabilità o in situazione di svantaggio.

La co-progettazione tra l’Ufficio di Piano e le cooperative sociali, fondamentale per ripartire in tempi rapidi, è stato frutto di un mandato ricevuto dal Distretto Sud che partiva dalla necessità di preservare i servizi e la loro sostenibilità per aiutare i cittadini, in questo caso quelli più fragili, e le loro famiglie.

I servizi oggi, seppur ancora con qualche restrizione, sono tutti attivi grazie "all’impegno e alla stima reciproca che caratterizza il lavoro sinergico di cooperative sociali e Servizi sociali", come descritto dallo stesso ufficio di Piano del Distretto Sud. Collaborazione, fiducia e stima costruita negli anni, che ha portato ad utilizzare tutte le norme di supporto previste dal Decreto Cura Italia e poi dal Rilancio Italia riconoscendo i costi generali incomprimibili che incidono sulla gestione anche durante la sospensione dei servizi e delle attività. Un risultato nato dalla collaborazione con i servizi sociali che, in questo modo, ha saputo preservare le attività che hanno dovuto fermarsi durante il lockdown.

L’evidente straordinarietà della crisi ha rappresentato anche un’opportunità di innovazione delle procedure di programmazione e affidamento dei servizi; in primo luogo, rafforzando l’istituto della co-progettazione, poiché l’incertezza della fase post-emergenziale non poteva essere ricompresa nella rigidità dei capitolati, ma doveva necessariamente ricorrere a meccanismi dialogici tra la stazione appaltante e le organizzazioni che erogano i servizi.

Il legame con i ragazzi e la creatività relazionale delle cooperative sociali ha portato nei mesi di lockdown ad attività alternative ed originali utili a non far sentire i ragazzi soli: video chiamate, giochi musica a distanza e tanto altro. "Uno sforzo che non è scontato e che abbiamo apprezzato" ha ribadito l’Ufficio di Piano rivolgendosi al sistema della cooperazione sociale, affermazione che dimostra ancora una volta che la centralità della persona e il bene comune sono principi che accompagnano le attività sociali e creano il valore aggiunto in un territorio. Lo stesso impegno che abbiamo riconosciuto nella Regione Emilia-Romagna che, con coraggio, ha consegnato a tutti gli Enti indicazioni e disposizioni rispetto all’utilizzo del Fondo per la non autosufficienza per supportare il sistema dei servizi sociali regionali, nell’ottica della corresponsabilità gestionale alla base del nostro sistema di accreditamento.

Le centrali cooperative Confcooperative Ravenna-Rimini e Legacoop Romagna, unitamente al movimento cooperativo territoriale, esprimono soddisfazione per la buona gestione di questa fase così peculiare che assicura alle cooperative associate stabilità imprenditoriale e soprattutto la possibilità di fornire alle persone con disabilità progettazioni innovative.

Tutto il Terzo settore in questi mesi sarà chiamato ad un compito arduo: ricucire insieme i frammenti di un Paese uscito solo in parte da un’emergenza; la cooperazione sociale metterà a disposizione tutti gli strumenti per rispondere a questa sfida, per la qualità del nostro presente e del nostro futuro.