RIMINI, APPELLO ALLE IMPRESE: “PAGATE I FORNITORI”

RIMINI, APPELLO ALLE IMPRESE: “PAGATE I FORNITORI”

Anche Confcooperative Ravenna-Rimini sottoscrive la lettera unitaria scritta dalle associazioni di categoria ai propri associati.

giovedì 7 maggio 2020

“I fornitori vanno pagati, rispettate le scadenze”. È questo l’appello che si alza dalle Associazioni di categoria della provincia di Rimini che hanno deciso di promuovere una campagna di sensibilizzazione nei confronti dei propri associati dal titolo “Sii responsabile” per invitare le imprese a pagare i fornitori e mantenere fede agli impregni presi, rispettando le scadenze. Insomma, l’emergenza sanitaria Covid-19 non può diventare una “scusa” per non ottemperare ai propri obblighi, soprattutto quando si è pienamente nella condizioni di poterlo fare. Altrimenti a rimetterci sarà l’intero sistema economico territoriale, a partire da quelle imprese che davvero non sono nelle condizioni di poter saldare in tempo i loro debiti.

Anche Confcooperative Ravenna-Rimini ha sottoscritto questo importante appello insieme ad altre altre sigle imprenditoriali: Cna Rimini, Confartigianato Rimini, Confesercenti Rimini, Rete Professioni Tecniche della provincia di Rimini e Legacoop Romagna, che hanno vergato ai propri associati una lettera in cui specificano che “la via del blocco dei pagamenti ai fornitori non è una soluzione, è semplicemente spostare il problema su un'altra realtà, fatta di persone, impegni, oneri e doveri”.

Occorre invece, continuano le associazioni riminesi, “adottare un comportamento etico pagando tutti i fornitori e i professionisti in scadenza e rispettando gli accordi presi, comprese la Pubblica amministrazione”. Perché “ciò che può fare la differenza per la tenuta del tessuto economico del Paese è l'adozione di senso di responsabilità imprenditoriale”, sostengono le associazioni. In questo momento di emergenza sanitaria, concludono, “dove tutti abbiamo bisogno di aiuto, è impensabile che aziende, imprese, cooperative, professionisti, attività commerciali possano sostenere il peso finanziario della propria clientela. L'Italia ce la farà, ma serve l'impegno di tutti”.