CUCINA ITALIANA PATRIMONIO UNESCO, PLAUSO DELLE COOPERATIVE

CUCINA ITALIANA PATRIMONIO UNESCO, PLAUSO DELLE COOPERATIVE

Confcooperative Fedagripesca: un’occasione per promuovere le filiere del made in Italy. Drei: “Riconoscimento che valorizza produttori e territori”.

giovedì 11 dicembre 2025

“La notizia dell’inserimento della cucina italiana nella lista del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità dell’Unesco è un’ottima notizia che premia e valorizza il lavoro di migliaia di produttori, agricoltori e pescatori e il valore delle migliaia di imprese cooperative che ogni giorno valorizzano e trasformano materie prime di assoluta eccellenza per dar vita a produzioni e preparati che trionfano sulle tavole e sulle cucine in Italia e nel mondo”. Così il presidente di Fedagripesca Confcooperative, Raffaele Drei, commenta la notizia del riconoscimento della cucina italiana come patrimonio dell’umanità.

“Questo risultato che inorgoglisce un’intera nazione – prosegue Drei – non è solo uno straordinario riconoscimento della qualità e del valore indiscusso della nostra cucina, dei nostri territori e di un patrimonio alimentare inestimabile tramandato da generazioni, ma costituisce al contempo anche una straordinaria opportunità in termini di valorizzazione delle nostre filiere. Proprio facendo leva su questo prestigioso traguardo, sarà possibile, come auspicato più volte dal ministro, realizzare campagne di comunicazione per promuovere in Italia e all’estero tutti i prodotti delle filiere del made in Italy, dal cibo alle bevande, incluse il vino”.

 

Confcooperative Fedagripesca rivendica anche il ruolo delle cooperative agroalimentari e della pesca nella Cucina Italiana: viene dalle cooperative il 50% del vino italiano, il 60% del latte e dei principali formaggi Dop, l’80% della pesca. “La pesca italiana – afferma Paolo Tiozzo, vicepresidente Confcooperative Fedagripesca – è un pilastro della Dieta mediterranea e un patrimonio che unisce qualità, sostenibilità e salute. Il pescato made in Italy proviene per la quasi totalità da lavoro delle cooperative, realtà che garantiscono tracciabilità, tutela delle risorse e un legame diretto con le comunità costiere. Un valore riconosciuto anche dai consumatori: 7 italiani su 10, come emerge da un nostro sondaggio, dichiarano che la provenienza dei prodotti ittici e il fatto che siano pescati o allevati nel Mediterraneo sono elementi decisivi al momento dell’acquisto. Un segnale chiaro – conclude Tiozzo – che il mercato premia origine certa, filiere trasparenti e quel modello di pesca responsabile che da sempre caratterizza le marinerie italiane”.

 

A commentare il riconoscimento anche l’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Alessio Mammi, che definisce questo risultato “un grande traguardo per il nostro Paese”, ricordando come l’Emilia-Romagna abbia avuto un ruolo determinante in questo percorso grazie alle sue 44 Dop e Igp, ai produttori e alle cooperative che da sempre rappresentano un modello di qualità, identità territoriale e continuità delle tradizioni. Mammi sottolinea inoltre come il riconoscimento rafforzi ulteriormente la capacità del sistema agroalimentare emiliano-romagnolo di promuovere nel mondo il valore culturale e socioeconomico delle proprie filiere.

 

Fonte immagine: Ministero dell’agricoltura