Settantacinque anni sono un traguardo importante, soprattutto quando raccontano una storia di coraggio, sacrificio e visione. La cooperativa Libertà e Lavoro ha festeggiato questo anniversario sabato 18 ottobre insieme a soci, collaboratori e istituzioni, in una giornata che ha saputo coniugare memoria storica e sguardo al futuro. L’evento, ospitato presso l’azienda agricola Lamone di via Sant’Alberto, si è aperto con una messa celebrata da don Alberto Graziani, sacerdote da sempre vicino alla cooperativa. Un momento di raccoglimento che ha ricordato le radici valoriali dell’iniziativa.
Una storia di libertà
Il presidente Guido Bianchi ha poi ripercorso le tappe fondamentali di questo lungo cammino, partendo dal coraggio dei 26 soci fondatori che nel 1950, a Castiglione di Ravenna, decisero di costituire la cooperativa. Erano braccianti, boari e mezzadri che nell’immediato dopoguerra faticavano a trovare occupazione, soprattutto in un contesto dominato dai collettivi politicizzati. Il loro sogno era conquistare la propria libertà attraverso il lavoro cooperativo: “Libertà e Lavoro” non era solo un nome, ma un manifesto di autodeterminazione e riscatto sociale Bianchi ha sottolineato come la scelta strategica di puntare sulla trasformazione delle materie prime agricole si sia rivelata vincente, garantendo solidità e crescita alla cooperativa.
Innovazione e crescita
Il direttore Gabriele Nannuzzi ha poi illustrato le molteplici attività della cooperativa, ponendo l’accento sui risultati ottenuti grazie agli investimenti dell’ultimo decennio. Tra questi spiccano la nuova stalla da 520 cuccette e la sala di mungitura robotizzata, inaugurate ufficialmente durante l’evento con il taglio del nastro affidato al presidente Bianchi, al sindaco di Ravenna Alessandro Barattoni e a Simona Caselli, presidente di Granlatte.
Il valore della cooperazione
Durante la festa, la visita al nuovo centro zootecnico guidata da Nannuzzi ha permesso a soci e ospiti di osservare da vicino queste strutture all’avanguardia, simboli concreti di modernità e attenzione al benessere animale. La presidente di Granlatte, Simona Caselli nel suo intervento ha sottolineato il valore del sistema cooperativo, capace di unire generazioni e di rinnovarsi senza perdere la propria identità. “Avete un bel nome, non cambiatelo mai”, ha commentato, affrontando poi i temi dei mercati e del futuro della Pac. Il sindaco Barattoni ha rimarcato l’importanza per il territorio di realtà solide come Libertà e Lavoro, mettendo in luce il ruolo delle istituzioni nel sostenere chi investe con visione e responsabilità. La giornata si è conclusa con un ricco buffet all’aperto per tutti gli intervenuti, in una giornata di sole che ha accompagnato - idealmente - il traguardo importante della cooperativa ravennate.
Articolo di Chiara Alboni pubblicato sul numero di novembre 2025 del mensile InPiazza