Con il passaggio di consegne ufficiale avvenuto martedì 29 aprile 2025 presso la sede della Regione Emilia-Romagna, Paolo Cavini, presidente di CNA Emilia-Romagna, ha assunto la guida del Tavolo Regionale dell’Imprenditoria (TRI), succedendo a Francesco Milza, presidente di Confcooperative Emilia Romagna. Il passaggio avviene alla presenza del Presidente di Regione Michele de Pascale, del vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico ed Economia sociale Vincenzo Colla e della sottosegretaria alla Presidenza Manuela Rontini.
Nel suo discorso d’insediamento, Paolo Cavini ha espresso l’onore e la responsabilità che accompagnano l’assunzione di un ruolo così rilevante. “Il Tavolo Regionale dell’Imprenditoria – ha dichiarato – è molto più di un semplice luogo di confronto: è una sintesi viva e dinamica delle istanze di oltre 300.000 imprese, che rappresentano il cuore pulsante dell’economia dell’Emilia-Romagna. Con quasi 1,3 milioni di addetti, queste imprese sono il motore dello sviluppo regionale e il simbolo di un sistema produttivo che coniuga tradizione e innovazione.”
Cavini ha sottolineato l’importanza di continuare il lavoro svolto dal suo predecessore, Milza, che ha guidato il TRI in anni complessi ma anche ricchi di progressi significativi. Durante la sua guida, il Tavolo ha rafforzato il proprio ruolo come interlocutore strategico della Regione Emilia-Romagna, valorizzando le specificità delle singole associazioni e promuovendo una visione condivisa dello sviluppo economico e sociale.
“Il Tavolo regionale dell’imprenditoria ha fornito in questi anni un importante contributo per semplificare la rappresentanza economica ed evitarne la frammentazione, valorizzando il ruolo dei corpi intermedi come elemento decisivo nella governance dell’Emilia-Romagna” dichiara Milza, presidente di Confcooperative Emilia Romagna e coordinatore uscente del Tavolo regionale dell’imprenditoria. “Dalle emergenze alluvionali e dai piani per le ricostruzioni alla gestione dei fondi strutturali europei, passando per la partecipazione alla formulazione di leggi regionali come quella sull’attrattività dei talenti fino all’interlocuzione per la definizione del Piano regionale di qualità dell’aria e del Piano di tutela delle acque, sono stati numerosi gli ambiti in cui il Tavolo ha portato avanti un confronto costruttivo con la Giunta e l’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna” sottolinea Milza, che aveva assunto l’incarico di coordinatore nel dicembre 2022 a nome dell’Alleanza Cooperative Italiane. Per quanto riguarda il futuro, il presidente di Confcooperative Emilia Romagna segnala la necessità di “un cambio di passo e un salto di qualità nel metodo del Patto per il Lavoro e per il Clima, che deve favorire un reale confronto con le categorie economiche” e un impegno per “definire un nuovo modello di sviluppo fondato sui principi dell’Economia sociale, per costruire uno sviluppo sostenibile che accompagni le grandi transizioni in atto”.
Guardando al futuro, il nuovo coordinatore ha ribadito la necessità di mettere impresa e lavoro al centro delle politiche regionali. Cavini ha sottolineato come il documento “Impresa e Lavoro al Centro”, redatto dal TRI in vista della XII legislatura regionale, debba rappresentare una bussola per il dialogo con la Regione e le istituzioni. Secondo Cavini, temi come la governance partecipativa, il rafforzamento delle infrastrutture strategiche, il sostegno alla ricerca e all’innovazione, alla formazione e al lavoro, e la promozione della sostenibilità economica ed ecologica non sono semplicemente obiettivi da perseguire, ma vere e proprie priorità per garantire il benessere futuro della Regione.
Nel suo intervento, il presidente regionale di CNA Emilia-Romagna ha evidenziato l’importanza di consolidare una relazione più autentica e costruttiva tra le imprese e le istituzioni. Ha richiamato l’attenzione sul rinnovato tavolo del “Patto per il Lavoro”, che rappresenta una straordinaria opportunità per concertare azioni comuni, ma che richiede uno sforzo ulteriore per evitare che le istanze del mondo imprenditoriale si perdano in un dialogo troppo diluito. “Le imprese non chiedono privilegi, ma un riconoscimento autentico del loro ruolo come motore di sviluppo. La capacità di dialogare e collaborare con le istituzioni è ciò che può fare la differenza nella costruzione di una Regione ancora più forte e competitiva,” ha dichiarato.
Cavini ha poi rivolto l’attenzione ai temi chiave del futuro economico regionale. Ha sottolineato come la transizione ecologica e digitale debbano essere accompagnate da politiche mirate e sostenibili che valorizzino il ruolo delle piccole e medie imprese, evitando interventi che rischiano di penalizzare chi ha meno risorse per adattarsi ai cambiamenti. La sostenibilità, ha spiegato, non è solo un dovere etico, ma un’opportunità per innovare e rendere le imprese più competitive a livello globale.
L’accesso al credito, la semplificazione amministrativa, la promozione della legalità e della sicurezza, e il rafforzamento del welfare sono stati identificati come altri pilastri fondamentali su cui lavorare. Cavini ha anche ribadito l’importanza di investire nella formazione continua per affrontare le sfide dell’intelligenza artificiale e dell’economia digitale, e di incentivare l’imprenditoria giovanile e femminile, creando condizioni che favoriscano lo sviluppo di un ecosistema inclusivo e sostenibile.
Concludendo il suo intervento, Cavini ha espresso gratitudine nei confronti di Francesco Milza e di tutti i rappresentanti delle 14 associazioni che compongono il Tavolo. Ha poi ribadito il suo impegno a portare avanti un’azione coordinata e incisiva, capace di tradurre le istanze delle imprese in politiche concrete e di costruire, insieme alla Regione e agli altri interlocutori istituzionali, un futuro di prosperità per l’Emilia-Romagna.
Da rivedere l’operatività del Patto per il Lavoro e per il Clima secondo il presidente di Regione de Pascale, convinto che siano necessari “meccanismi operativi più stringenti. Dobbiamo dare risalto alle priorità e servono dei metodi sistematici per una maggiore operatività, siamo pronti a condividere con le categorie economiche gli interventi migliorativi che vogliamo apportare”.