COMUNITÀ ENERGETICHE, PROGETTI PRONTI A PARTIRE

COMUNITÀ ENERGETICHE, PROGETTI PRONTI A PARTIRE

Il presidente nazionale e regionale della Federazione Consumo e Utenza Roberto Savini fa il punto dopo l’emanazione dei decreti attuativi. In Romagna iniziative con le Diocesi.

lunedì 25 marzo 2024

Con l’emanazione dei decreti attuativi è ora possibile costituire Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), comunità di soggetti (privati cittadini, imprese, enti) che producono e consumano energia rinnovabile nel territorio di appartenenza. Progetti per i quali, come spiega al Corriere di Romagna il presidente nazionale e regionale di Confcooperative Consumo e Utenza e vicepresidente di Confcooperative Romagna, Roberto Savini, “il modello cooperativo è quello giusto per questo tipo di iniziative legate al concetto democratico e che premia l'autoproduzione di energia rinnovabile”.

 

Confcooperative è stata infatti pioniera nella realizzazione di progetti di produzione energetica, in particolare idroelettrica. “Le varie realtà imprenditoriali che gestiscono nel Nord del Paese impianti idroelettrici privati sono quasi tutte afferenti alla nostra associazione”, nota Savini. Un expertise in materia di progettazione e planning economico che l’Organizzazione mette a disposizione dei soggetti interessati a promuovere iniziative di questo genere sul territorio.

 

“Un driver particolarmente adatto lo abbiamo individuato nelle Diocesi, attraverso le quali stanno partendo importanti progetti già promossi”, nota Savini. Si ottiene così un duplice beneficio: parrocchie ed edifici legati al culto e al sociale ottimizzano produzione e relativo consumo, ottenendo inoltre risorse dalla vendita dell’energia avanzata che possono essere destinate a progetti solidali, ad esempio per il contrasto della povertà energetica. Tra le prime a promuovere le CER nei territori di riferimento, con il supporto di Confcooperative Romagna si segnalano le Diocesi di Rimini e di Faenza-Modigliana. I due progetti sono partiti circa un anno fa, con l’adesione al bando “Sostegno allo Sviluppo di Comunità Energetiche Rinnovabili”. La costituzione delle CER avverrà invece entro il prossimo maggio con il pieno compimento dell’operatività previsto nel 2025. Un esempio che sta facendo da traino sul territorio, con altri soggetti che stanno valutando un percorso analogo. “C’è molto interesse verso queste innovative forme di condivisione della produzione e del consumo di energia rinnovabile e, di recente, abbiamo avviato incontri anche con la Diocesi di Cesena-Sarsina per verificarne la fattibilità” commenta il direttore generale di Confcooperative Romagna Andrea Pazzi.

 

La Romagna si è dimostrata, numeri alla mano, uno dei territori più sensibili al tema dell’autoproduzione energetica. “Dopo i decreti attuativi sulle comunità energetiche abbiamo fra i 35 e i 40 progetti cantierabili in Italia. Il 10% in Romagna”, conclude Savini.