MEDIO ORIENTE, COOPERATIVE IN CAMPO PER LA PACE

MEDIO ORIENTE, COOPERATIVE IN CAMPO PER LA PACE

Dialogo con i rappresentanti di Consorzio Sì di Ferrara e cooperativa sociale Work and Belong di Comacchio, impegnati in progetti per le popolazioni di Beit Sahour e Betlemme.

mercoledì 15 novembre 2023

“I nostri amici sono molto preoccupati, in alcuni casi avviliti. Ogni giorno gli passano i missili sopra la testa, vivono in condizioni che noi qua non possiamo nemmeno immaginare. Ma sono convinti che sia fondamentale portare avanti opere e iniziative per educare quei popoli alla pace e alla libertà”. Chi parla è Enrico Tiozzo Bon, presidente del Consorzio Sì di Ferrara, realtà che riunisce diverse cooperative sociali ed enti del Terzo Settore sparsi in tutta Italia. Gli amici a cui si riferisce sono un gruppo di arabi-palestinesi di Betlemme e Beit Sahour, con i quali da anni è nato un vero e proprio rapporto amicale sfociato nel progetto di cooperazione internazionale “Specialitaly” co-finanziato dalla AICS, attuato dal Consorzio Sì insieme ad altri partner italiani e il Comune di Comacchio come capofila istituzionale. Un’iniziativa che si è conclusa di recente, finalizzata a promuovere l’offerta turistica nei due centri con attività di accoglienza come ospitalità diffusa e servizi di ristorazione per favorire l’inclusione lavorativa della popolazione locale a fronte soprattutto dell’importante afflusso di pellegrini.

Inutile dire che con la situazione creatasi nell’ultimo mese di pellegrini non se ne vedono più molti là dove è nato Gesù. Da quel maledetto 7 ottobre, quando i miliziani di Hamas hanno perpetrato una carneficina ai danni degli israeliani e per tutta risposta il Governo di Tel Aviv continua da settimane a bombardare indistintamente la Striscia di Gaza con conseguente strage di civili, molte attività a Betlemme si sono bloccate. Tra queste si è dovuto adeguare, almeno in alcune sue azioni, anche il nuovo progetto di cooperazione internazionale che vede coinvolto sempre il Consorzio Sì di Ferrara insieme alla cooperativa sociale Work and Belong di Comacchio, anche se in questo caso l’ente capofila è l’Associazione Santa Caterina da Siena ETS. “Eravamo a Betlemme fino a pochi giorni prima dello scoppio del nuovo conflitto arabo-israeliano – racconta Tiozzo Bon – proprio per definire l’avvio del nuovo progetto ribattezzato START, finanziato dalla Regione Emilia Romagna, che prevede moduli didattici all’interno delle scuole per educare i giovani alla pace e alla libertà. Saremmo dovuti tornare a fine novembre, ma ancora non ci è possibile e quindi abbiamo iniziato le prime attività in videocollegamento, anche se non è certo questa la modalità che preferiamo”. “Quello che ci prefiggiamo è un compito coraggioso – continua Tiozzo Bon – e consiste nel riempire di pace e libertà le giornate dei giovani palestinesi di Betlemme, dove a svolgere questa fondamentale missione ci sono anche i collaboratori in loco di Pro Terrasancta l'ONG della Custodia di Terra Santa. Se non si parte dall’educazione, non è possibile costruire la pace. Per questo vogliamo continuare a dare il nostro piccolo contributo”.

 

“Il racconto che ci viene trasmesso dai media in merito alla situazione in Medio Oriente purtroppo non tiene conto di tutti i fattori e ci sono situazioni talmente complesse che in alcuni casi sono anche di difficile comprensione” sottolinea Alessandro Menegatti, presidente della cooperativa sociale Work and Belong di Comacchio, nota soprattutto per la produzione dei Marinati di Comacchio. “Tuttavia, siamo convinti che a noi sia chiesto un compito importante – continua Menegatti – quello di coltivare l’amicizia con queste persone di Betlemme, Beit Sahour e altri centri, per farsi compagnia nell’affrontare le sfide quotidiane che la vita ci presenta. È la stessa cosa che facciamo in Italia, a Ferrara e Comacchio, con tanti altri amici che insieme a noi portano avanti opere sociali. In tutti questi anni di frequentazione della Terra Santa, e in particolare dei territori di Betlemme, non ho mai incontrato persone che desiderassero la guerra. Che fossero di parte palestinese o israeliana, di sicuro non volevano arrivare a queste conseguenze. Questo mi fa dire che ci sono donne e uomini ancora disponibili a costruire un futuro diverso, un futuro che proprio partendo da queste macerie, aiuti a costruire una società diversa”.

 

Nel frattempo, Tiozzo Bon e Menegatti continuano quotidianamente a tenere contatti con Betlemme. Sulle chat dove dialogano con gli amici che vivono in quelle zone, scorrono messaggi, immagini e video che testimoniano la vita nel terrore, ma anche la speranza che un’altra strada è possibile. Una strada di cooperazione tra persone, tra popoli, tra imprese e tra Istituzioni.

 

“Il cardinale Pizzaballa, custode di Terra Santa, ha detto che occorre coraggio in questa fase per andare controcorrente e parlare di pace e libertà – concludono Tiozzo Bon e Menegatti – ed è proprio quel che vogliamo fare. Il contributo migliore che ognuno di noi può portare, comprese le nostre realtà sociali, non è difendere l’una o l’altra parte, ma sostenere chi vuole unire e non distruggere, prendendosi cura di quel che si ha tra le mani, che fosse un B&B in centro a Betlemme, una scuola o un centro culturale”.

 

A cura dell'ufficio stampa e comunicazione di Confcooperative Emilia Romagna