COPROB E CONAPI: NO ALLA DEROGA AI NEONICOTINOIDI

COPROB E CONAPI: NO ALLA DEROGA AI NEONICOTINOIDI

Le due cooperative leader nella produzione di zucchero (Italia Zuccheri) e miele (Mielizia), supportate da Legambiente, chiedono sostegno alle realtà che si impegnano per la biodiversità.

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lunedì 6 febbraio 2023

La filiera bieticolo-saccarifera italiana rappresentata da COPROB-Italia Zuccheri – l’unica presente su territorio nazionale – non utilizza più seme conciato con neonicotinoidi per la produzione di tutta la gamma Nostrano, Nostrano Bio e Semolato 100% Italiano dal 2019, a differenza di quanto avvenuto in altri stati europei, dove questi fitofarmaci erano stati riammessi in deroga per la bieticoltura d’Oltralpe.

I neonicotinoidi inseriti nella concia del seme sono insetticidi che, seppur importanti per la coltivazione, rappresentano un problema per le api e il loro importante ruolo nel mantenimento della biodiversità, come confermato anche da uno studio EFSA del 2018.

 

La scelta di COPROB-Italia Zuccheri di non richiedere la deroga, puntando su una filiera bieticola sempre più sostenibile SQNPI e bio, è stata appoggiata anche da Legambiente, fortemente impegnata nel sostegno alle pratiche agricole sostenibili.

Tale impegno verso la sostenibilità ha poi portato a una sinergia importante con CONAPI-Mielizia, esempio virtuoso di multifiliera coesa. Il Progetto “Dallo Zucchero al Miele”, avviato nel 2022 e che non ha eguali a livello europeo, ha come obiettivo quello di attivare programmi comuni sulla biodiversità, rivolti alla tutela degli insetti impollinatori e in particolare delle api, salvaguardando sia le tecniche agricole che il reddito dei bieticoltori italiani. A fronte di questo accordo che prevede una rinnovata gestione agronomica, COPROB-Italia Zuccheri distribuisce ai propri soci, che possono aderire al progetto su base volontaria, un sovescio con piante mellifere.

L'uso mirato di miscele per erbai fioriti –  da utlizzare nelle rotazioni con la barbabietola da zucchero – è funzionale al miglioramento della resa e della qualità della coltura principale, sostenendo la fertilità del suolo a lungo termine. Tali miscele assicurano, inoltre, l'allontanamento di alcuni parassiti che aggrediscono le bietole e, con le loro fioriture, favoriscono la produzione di abbondante nettare per le api, facilitando così i bottinamenti e migliorando allo stesso tempo l'immagine 'estetica' delle terre coltivate.

 

L’assenza dei neonicotinoidi è ovviamente fonte di difficoltà perché sottrae armi di difesa ai bieticoltori contro insetti e funghi, soprattutto nell’attuale contesto di accelerato cambiamento climatico, è necessario quindi mettere in campo costante ricerca e sperimentazione per trovare tecniche di coltivazione della bietola anche in contesti climatici e fitopatie avversi.

“Occorre che vengano riconosciute, sostenute e premiate quelle filiere che si attengono alle normative, pena una sperequazione di trattamento” - afferma Claudio Gallerani, Presidente di COPROB-Italia Zuccheri. “Al contempo i bieticoltori europei e le loro rappresentanze dovranno essere uniti per trovare le giuste soluzioni per continuare a coltivare le bietole nel rispetto dell’ambiente, da un lato, e per tutelare il mercato dello zucchero europeo, dall’altro. Quest’ultimo ancora legato al quadro normativo OCM 2006, oggi completamente superato dal cambiamento climatico e da un contesto socio-economico che mette a rischio la continuità del settore in Europa”.

 

“Fin dalla sua costituzione Conapi-Mielizia si batte per la difesa della biodiversità attraverso la tutela dell’ambiente ove vivono e bottinano i 5 miliardi di api gestite dai propri soci apicoltori" – dichiara Giorgio Baracani, Presidente di Conapi. “Le difficoltà che le api, e di conseguenza le aziende apistiche, si trovano ad affrontare in quest’ultimo decennio non hanno precedenti e sono indice di un preoccupante stato dell’ambiente, dovuto anche a un sistema produttivo sempre meno sostenibile”.

Prosegue Baracani: “Apprezziamo in modo particolare la collaborazione con i protagonisti della filiera dello zucchero italiano di barbabietola poiché, pur essendo tra le meno dipendenti dall’opera impollinatrice delle api, si è mostrata ad oggi la più sensibile e vicina ai problemi di questi insetti. La scelta di utilizzare strumenti e conoscenze che consentano la migliore riuscita di questa coltivazione, rispettando gli impollinatori, sta creando vera ricchezza per i propri agricoltori e per un made in Italy che ha, tra i valori più importanti, il benessere dei produttori e dell’ambiente”.

 

“Quella di Coprob” – ha dichiarato Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente – “è una posizione giusta, condivisibile e necessaria. Com’è noto, i neonicotinoidi rappresentano un pericolo per gli insetti impollinatori e, dunque, per la nostra stessa esistenza sul Pianeta. Proseguire sulla strada delle deroghe non farà altro che allungare ulteriormente il tempo a nostra disposizione per invertire la rotta. Al contrario, serve disincentivare questa pratica dannosa e premiare chi, come Coprob, ha da tempo con determinazione intrapreso la strada della messa al bando di questa pericolosa molecola di sintesi. Andare in questa direzione significherà aiutare concretamente l’ambiente e sostenere, anche economicamente, i produttori virtuosi che devono fare i conti con le dinamiche del mercato. Coprob, oltre al non utilizzo dei neonicotinoidi, ha intrapreso una serie di scelte virtuose che vanno in direzione della sostenibilità ambientale dell’intero  comparto: dall’incremento delle superfici coltivate secondo il metodo biologico alla diminuzione dell’utilizzo di molecole di sintesi, passando da un rapporto di collaborazione fruttuosa con il mondo degli apicoltori fino all’utilizzo di strumenti tecnologici innovativi per abbattere gli input negativi."