Per contrastare le nuove fragilità, derivate soprattutto dalla pandemia del Covid-19, è stato avviato il progetto “InRete”, promosso dal Consorzio Solidarietà Sociale Forlì-Cesena, insieme alle cooperative sociali forlivesi L’Accoglienza, Domus Coop, Paolo Babini, DiaLogos, Salvagente (aderenti a Confcooperative Romagna) e la Fondazione Buon Pastore (Caritas).
L’iniziativa vuole agire sul sostegno alle famiglie che presentano molteplici problematiche come elemento centrale per contrastare la povertà educativa minorile del distretto di Forlì.
“Vogliamo rafforzare le connessioni degli attori che lavorano nella comunità educante” ha affermato Caterina Vestito, responsabile del progetto, in un’intervista al TGR Emilia Romagna di Rai 3). “Le famiglie in primis, la scuola, la cooperazione sociale per contrastare tutti quei fattori che concorrono alla povertà educativa minorile” ha poi aggiunto.
Fondamentale è la figura dell’educatore famigliare territoriale (Family Mentor), un professionista che funge da mediatore tra la famiglia, la scuola e i Servizi territoriali. L’obiettivo è infatti quello di attivare processi e relazioni nuove, rafforzando le capacità e le risorse degli adulti, in modo tale da prevenire e contrastare la cronicizzazione di situazioni di vulnerabilità sociale.
Uno dei diversi obiettivi di “InRete” riguarda anche la crescita del successo scolastico dei minori del territorio tra i 6 e i 17 anni che presentano situazioni di fragilità. Per riuscirci, i giovani ragazzi saranno accompagnati nella scoperta di talenti e competenze, grazie a diverse opportunità di apprendimento, da realizzarsi in aula e in altri contesti educativi.
A testimoniare la bontà del progetto è stato la selezione da parte dell’impresa sociale Con i Bambini nell'ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.