CAVIRO CHIUDE IL BILANCIO 2024-2025

CAVIRO CHIUDE IL BILANCIO 2024-2025

Risultati economici in crescita, difesa della marginalità e rafforzamento del modello cooperativo lungo la filiera vitivinicola

martedì 23 dicembre 2025

L’assemblea dei soci del Gruppo Caviro ha approvato a Faenza il bilancio d’esercizio chiuso al 31 agosto 2025, confermando la solidità di un modello cooperativo capace di affrontare una fase complessa per il settore vitivinicolo. Al vertice di una filiera che coinvolge oltre 11.500 viticoltori, Caviro ha chiuso l’esercizio con ricavi consolidati pari a 351 milioni di euro e un risultato netto di 2,3 milioni di euro, in crescita rispetto all’anno precedente.

Il miglioramento dei conti riflette una strategia orientata alla qualità e alla marginalità, con una razionalizzazione dei volumi nella business unit B2B e un mix di offerta più redditizio. L’EBITDA si attesta a 29 milioni di euro, pari all’8,3% dei ricavi, mentre l’EBIT torna positivo a 5,7 milioni di euro grazie alla normalizzazione degli accantonamenti. Significativo anche il rafforzamento della struttura finanziaria, con la posizione finanziaria netta ridotta a 66,5 milioni di euro e i mezzi propri saliti a 128 milioni.

 

“In uno scenario socio-politico segnato da equilibri globali in continua ridefinizione e da un calo strutturale dei consumi di vino a livello mondiale, siamo orgogliosi di aver difeso la marginalità del Gruppo”, ha dichiarato Carlo Dalmonte, presidente di Gruppo Caviro. “I risultati ottenuti non sono un traguardo, ma rappresentano una base su cui costruire il nuovo esercizio e affrontare i prossimi mesi di lavoro”.

 

Il comparto vino si conferma centrale nei risultati del 2024-2025. A fronte di una contrazione dei volumi, il Gruppo ha registrato una crescita delle marginalità grazie a un attento controllo dei costi e a una gamma sempre più diversificata. “È stata consolidata la divisione vino in due asset distinti”, spiega Giampaolo Bassetti, direttore generale del Gruppo. “Da un lato Cantine Caviro, che esprime l’identità dei soci viticoltori lungo tutta la Penisola; dall’altro Tenute Caviro, nata per valorizzare aree ad alta vocazione come Chianti e Valpolicella, dove operano realtà di proprietà come Leonardo Da Vinci Spa e Gerardo Cesari Spa”.

 

Le performance di Tenute Caviro sono risultate particolarmente positive sia nel canale Horeca, con un rafforzamento nella ristorazione di alto livello e nell’hotellerie, sia nella GDO. Sul fronte del largo consumo, il Gruppo ha investito nel rilancio del segmento daily, puntando sull’iconicità di Tavernello e su nuovi linguaggi di consumo. Il lancio di Tavernello Spritz e le campagne dedicate a Tavernello Frizzante testimoniano la capacità di intercettare nuovi trend, in vista di un ampio piano di rilancio e comunicazione previsto per il 2026.

 

Accanto al vino, il comparto Materia e Bioenergia consolida il ruolo di Caviro come riferimento nazionale nell’economia circolare. Nel 2025 sono stati completati investimenti strategici, tra cui il nuovo impianto di Faenza per la produzione di acido tartarico naturale, un progetto da 20 milioni di euro che raddoppia la capacità di trasformare gli scarti in risorse ad alto valore aggiunto. “A questo si è aggiunto il rinnovo dell’accordo quadro con Herambiente, che estende fino al 2035 la joint venture Enomondo per il recupero di biomasse e la produzione di energia rinnovabile”, ha sottolineato Valentino Tonini, direttore generale del Gruppo.

 

L’esercizio si chiude infine con importanti investimenti in innovazione tecnologica e transizione ecologica. Tra i progetti più rilevanti figura l’impianto agrivoltaico avanzato, il più grande d’Italia, entrato a pieno regime nel corso dell’esercizio fiscale. “Sono passi concreti verso un modello produttivo sicuro e resiliente - conclude Giampaolo Bassetti -, in linea con il nostro storico impegno per la sostenibilità ambientale e sociale”.