L’assemblea generale dei soci di Cantine Riunite & Civ ha approvato il bilancio di esercizio al 31 luglio 2025, riunendosi a Campegine (RE) alla presenza del presidente Corrado Casoli, del vicepresidente Claudio Biondi e del direttore generale Gabriele Lechthaler. Un appuntamento che ha consentito di fare il punto sull’andamento economico e strategico della cooperativa in un contesto di mercato complesso per il settore vitivinicolo.
Nel corso dei dodici mesi l’azienda ha registrato un fatturato di circa 266,5 milioni di euro, in contrazione rispetto all’esercizio precedente, ma ha chiuso l’anno con un utile netto pari a 1,8 milioni di euro. Prosegue intanto il rafforzamento della struttura patrimoniale, con un patrimonio netto che raggiunge i 205 milioni di euro a fine esercizio e un miglioramento della posizione finanziaria netta e dei principali indici finanziari. Ai soci è stato riconosciuto un prezzo medio di riparto di 47,20 euro al quintale, “ritenuto dai soci stessi di soddisfazione visto anche la situazione complessiva del settore e l’aumento dei costi di gestione delle loro aziende agricole”.
Sul fronte dei mercati esteri, l’export mostra segnali differenziati: crescono a valore le vendite in Asia con un +15% e in Europa con un +2,5%, mentre il Nord America risente dell’introduzione dei dazi e di un cambio sfavorevole. Più complesso anche l’andamento del mercato domestico, condizionato da un clima di incertezza generale e dal calo del potere di acquisto delle famiglie.
Nel corso dell’esercizio la cooperativa ha continuato a investire, destinando 5,6 milioni di euro ai propri siti produttivi in Emilia-Romagna e Veneto. A questi si aggiungono oltre 10 milioni di euro per attività di comunicazione e pubblicità sui mercati nazionali e internazionali, di cui 8 milioni dedicati al Lambrusco, con campagne televisive e sui canali social. Sul piano dell’offerta commerciale, il 2025 ha visto anche l’introduzione delle nuove linee di vini senza alcol Maschio Zero e Riunite Zero, a conferma dell’attenzione verso l’evoluzione dei consumi.
Guardando al perimetro complessivo, il Gruppo Cantine Riunite & Civ, che comprende la controllata Gruppo Italiano Vini S.p.A. e le società estere di distribuzione Carniato in Francia e Frederick Wildman and Sons negli Stati Uniti, stima di chiudere il 2025 con un fatturato consolidato superiore ai 650 milioni di euro, consolidando il proprio ruolo di leadership in Italia e tra le principali realtà vinicole a livello mondiale.