La cooperazione piacentina ha perso una delle sue figure più rappresentative. Si è spento nei giorni scorsi, all’età di 97 anni, Renzo Rigoni, tra i fondatori e primo presidente della cooperativa sociale Il Germoglio di Piacenza, realtà nata all’inizio degli anni Ottanta per dare risposte concrete ai bisogni delle persone con disabilità, prima sul piano dell’assistenza e poi su quello dell’inserimento lavorativo.
A ricordarne la figura è stato il quotidiano Libertà di Piacenza, che ha sottolineato come Rigoni sia stato tra i padri della cooperazione di ispirazione cristiana nel territorio piacentino, protagonista di una lunga stagione di impegno sociale e civile, sempre orientata alla costruzione di comunità inclusive e solidali.
Nel 1981, insieme ad altri soci, Rigoni contribuì alla nascita de Il Germoglio, una delle prime cooperative sociali del territorio, anticipando di fatto un modello che negli anni successivi sarebbe diventato un pilastro del welfare di comunità, fino ad arrivare al riconoscimento legislativo. Un’esperienza fondata sulla centralità della persona, sul lavoro come strumento di dignità e sulla cooperazione come risposta collettiva ai bisogni sociali.
Il valore del suo impegno è stato riconosciuto anche da Confcooperative Emilia Romagna, che nel 2018 lo ha inserito nel volume curato da Elio Pezzi dal titolo “Probi Pionieri dell’Emilia-Romagna” (Homeless Book Edizioni), pubblicato in occasione dei 50 anni dell’associazione. Nel libro, Rigoni è indicato come uno dei protagonisti della cooperazione piacentina del Dopoguerra, capace di tradurre i valori mutualistici in pratiche concrete di inclusione e solidarietà.
Nel volume viene ricordata anche la sua visione della cooperazione sociale, intesa come presenza capillare e radicata nei territori: una cooperazione caratterizzata da una “omogenea presenza sul territorio provinciale, con una forte localizzazione nelle aree produttive tipicamente piacentine, con una dimensione aziendale medio-piccola e un’intersettorialità diffusa che valorizza le persone e il lavoro condiviso”.
Con Renzo Rigoni scompare un testimone autorevole di una stagione fondamentale per la storia della cooperazione sociale in Emilia-Romagna, ma resta un’eredità fatta di valori, esperienze e comunità che continuano a vivere nel lavoro quotidiano delle cooperative e delle persone che ne condividono la missione.