AGATHIS, NUOVA COOPERATIVA FORLIVESE DI WORKERS BUYOUT

AGATHIS, NUOVA COOPERATIVA FORLIVESE DI WORKERS BUYOUT

È costituita da 11 ex dipendenti di una nota azienda forlivese attiva nell’arredamento di pregio.

domenica 19 luglio 2020

Per la loro società cooperativa hanno scelto il nome di un legno, l’Agathis, in omaggio all’attività in cui sono specializzati. Sono 11 soci, ex dipendenti divenuti imprenditori, e si candidano a portare avanti l’attività di una nota azienda forlivese, la Midà srl., oggi in difficoltà.

Agathis soc. coop è nata il 23 giugno di quest’anno come un’operazione di workers buyout ovvero di un’ “impresa recuperata” da dipendenti che rilevano l’azienda in crisi o un ramo di essa.

Il core business dell’azienda in questione è l’arredamento di alta gamma per interni di imbarcazioni, la realizzazione di arredi su misura, imperniati su progetti di falegnameria di pregio. Quindi l’impegno della cooperativa è anche quello di salvaguardare professionalità progettuali e artigianali importanti. L’obiettivo immediato è ovviamente quello di salvare posti di lavoro, riuscendo a recuperare fin da subito una trentina, tra soci e non, dei 46 dipendenti, con l’auspicio, nell’arco di due anni, di aumentare ancora la manodopera. L’intero piano industriale nasce in un’ottica di massimo efficientamento della nuova gestione.

“Agathis siamo noi, un gruppo di colleghi che hanno deciso di mettersi in gioco per salvaguardare e creare posti di lavoro - dichiara il neo presidente Alberto Laghi - tutti insieme per non perdere il know how costruito negli anni e sfruttando i nostri punti di forza, cioè  la collaborazione, la professionalità e la trasparenza, pronti a proseguire con il nostro lavoro per affermare il miglior made in Italy".

Questa nuova esperienza di workers buyout si è concretizzata nell’anno del Covid, acquistando un valore simbolico ancora più forte, se pensiamo che gran parte del percorso, già di per sé non facile, è stato realizzato in lockdown.

“Si è trattato di un’esperienza di wbo decisamente nuova, che ha richiesto ulteriori capacità di confronto e di comprensione, perché tutti gli incontri sono avvenuti da remoto – conferma Paolo Baroni il funzionario di Confcooperative Forlì-Cesena con incarico nazionale per il settore workers buyout -. Non dimentichiamo che costruire un’alternativa che dia futuro lavorativo ai dipendenti di un’azienda in crisi o già cessata, richiede un percorso complesso con tappe obbligatorie per valutare le prospettive dell’azienda e interessa numerosi protagonisti, nonché la capacità di risolvere insieme tutti i possibili problemi”.

Tra i protagonisti ci sono appunto i lavoratori chiamati a trasformarsi in imprenditori, il sistema bancario che li deve sostenere per poter partire con una provvista finanziaria adeguata agli obiettivi industriali previsti e i vari professionisti per risolvere questioni legali ed economiche.

Il percorso di Agathis è stato accompagnato da Confcooperative Forlì-Cesena, che in anni recenti ha sostenuto decine di imprese wbo sul territorio, offrendo dentro al mondo cooperativo una soluzione occupazionale importante come sottolinea il presidente di Confcooperative Forlì Cesena Mauro Neri: “In questo momento di particolare fragilità economica il ruolo della cooperazione diventa ancora più strategico. Abbiamo creduto molto in questo strumento che consente il salvataggio di un’azienda e del proprio lavoro da parte dei dipendenti: i numerosi casi che abbiamo seguito nel territorio provinciale ne sono la prova . Il fatto che proprio nei mesi più bui di questa primavera la cooperazione abbia saputo ancora una volta costruire una soluzione positiva per l’economia e l’occupazione del territorio è un risultato che ci riempie d’orgoglio”.