Si è spento nei giorni scorsi all’ospedale di Cona all’età di 86 anni l’ex direttore di Confcooperative Ferrara Marcello Bertelli a seguito delle gravi ferite riportate a causa di un incidente stradale (è stato investito a Ferrara mentre si trovava in sella alla sua bici). Numerose le parole di commiato espresse nei suoi confronti dai tanti che lo avevano conosciuto, a partire dall’Unione territoriale ferrarese di Confcooperative che Bertelli ha diretto per vent’anni dal 1972 al 1992, prima di dedicarsi alla fondazione di Cooperativa Serena, una delle principali realtà del welfare territoriale di cui è stato primo presidente per una decina d’anni (assumendo anche la carica di vicepresidente di Confcooperative Ferrara).
“Caro Marcello – scrive Confcooperative Ferrara in una nota - per il movimento cooperativo sei stato tra i protagonisti che ci hanno fatto crescere, rimanendo attenti ai nostri principi, con il garbo e la franchezza che ti hanno contraddistinto, come Direttore di Confcooperative prima e Presidente di Cooperativa Serena poi, che hai sviluppato dalla sua costituzione sino ad essere protagonista del nostro territorio. La tua testimonianza rimane nelle nostre attività quotidiane e rimarrà nei ricordi futuri per i tuoi generosi e gentili insegnamenti. Alla famiglia e tutte le persone che gli volevano bene, la nostra vicinanza e il nostro cordoglio”.
Laureato in Chimica all’Università di Ferrara, da sempre impegnato nel settore agricolo e nel mondo cooperativo, grande esperto di vino (aveva conseguito il diploma di sommelier) e appassionato di storiografia, con un passato da consigliere comunale e assessore nel Comune di Migliaro, Marcello Bertelli è stato anche protagonista del libro “Probi Pionieri dell’Emilia-Romagna. Una storia di cinquant’anni 1968-2018”, la pubblicazione (ed. Homeless Book) a cura di Elio Pezzi sui 50 anni di Confcooperative Emilia Romagna, celebrati nel 2018. In quelle pagine, Bertelli ricordava come “i settori iniziali che costituirono l'Unione provinciale di Confcooperative, quelli della pesca e della ortofrutta, si sono in seguito ampliati, mentre accanto a loro, se ne sono creati altri; in modo specifico nel settore agricolo, con lo sviluppo di cooperative tipiche della realtà ferrarese, quali le cooperative per la meccanizzazione”. Senza dimenticare però l’edilizia, perché “lo sviluppo della città era legato a quello di cooperative di abitazione che andavano ad incrementare questi quartieri”. “E non solo a Ferrara – proseguiva Bertelli –, ma anche in altre realtà della provincia e in paesini sperduti dove la presenza di una piccola cooperativa di abitazione serviva a trattenere la popolazione e a dare dignità alle abitazioni di gente povera”.
A cura dell’ufficio stampa e comunicazione di Confcooperative Emilia Romagna