ANNIVERSARI / I 130 ANNI DELLA ORTOLANI COFRI

ANNIVERSARI / I 130 ANNI DELLA ORTOLANI COFRI

Intervista a Gabriele Cristofori, presidente della storica cooperativa ortofrutticola di Imola.

venerdì 3 novembre 2023

Ha da poco festeggiato un anniversario record, di quelli a tre cifre sempre più rari nel mondo delle imprese. Parliamo della Cooperativa ortofrutticola Ortolani Cofri di Imola (BO), che ha spento le 130 candeline celebrando il traguardo con un evento svoltosi all’interno della propria sede produttiva lungo la strada provinciale Selice, alle porte della città, alla presenza del sindaco Marco Panieri, del presidente di Apo Conerpo e coordinatore ortofrutta di Confcooperative Fedagripesca Davide Vernocchi e di altri rappresentanti del mondo associativo e istituzionale.

Costituita nel 1893 come Cooperativa Ortolani, divenuta nel 1997 Cooperativa Ortolani Cofri a seguito dell’aggregazione di due realtà storiche del territorio imolese, oggi questa realtà riunisce 170 aziende agricole che conferiscono ogni anno fino a 15.000 tonnellate di frutta: principalmente albicocche, pesche, nettarine, pere, cachi, kiwi, marroni e susine. Gabriele Cristofori (nella foto in gallery), imprenditore agricolo di Castel Guelfo, da 6 anni è presidente di Ortolani Cofri (riconfermato di recente per un altro mandato) e in questa intervista analizza l’andamento della cooperativa e più in generale del comparto ortofrutticolo.

 

Presidente Cristofori, avete da poco celebrato i 130 anni di vita. Un anniversario impensabile per molte imprese. Cosa vede nel futuro di Ortolani Cofri?

“La celebrazione del 130esimo anniversario ha rappresentato uno snodo fondamentale per la nostra cooperativa, e mi ritengo onorato di averla potuta promuovere in qualità di presidente. Gli anniversari sono importanti perché ci aiutano a ricordare le nostre radici per guardare con più forza e consapevolezza al futuro. E nel futuro della nostra cooperativa di frutticoltori vedo un dato da cui partire: al di là delle flessioni di consumi di frutta che registriamo, dovute in questa contingenza soprattutto al fenomeno inflattivo, le persone continueranno a mangiare frutta, un cibo che è paradigma di bontà, salute e benessere. Quel che dobbiamo fare in una logica di filiera, che va dalla produzione alla trasformazione fino alla distribuzione, è cercare di attrezzarci sempre di più per continuare a sostenere questi consumi valorizzando l’origine italiana delle nostre produzioni, dialogando con la Grande Distribuzione in modo che ci aiuti a fare percepire al consumatore l’importanza di mangiare frutta italiana. Non è sufficiente chiedersi cosa c’è nel futuro di Ortolani Cofri, ma cosa c’è nel futuro dell’ortofrutta italiana: nonostante tutte le difficoltà, c’è innanzitutto la necessità di organizzare ancora meglio la nostra offerta, irrobustendo gli uffici commerciali e specializzando ancora di più le nostre aziende, per soddisfare le esigenze dei consumatori conferendo più valore ai prodotti italiani di qualità.

 

L’ortofrutta italiana però è nella morsa dei cambiamenti climatici…

“Sì, ed è fondamentale che Istituzioni e mondo agricolo lavorino per consentire ai frutticoltori di continuare a produrre. Ci sono risorse che come sistema Paese possiamo intercettare per sostenere la filiera, è evidente però che non ci si può muovere da soli o in autonomia. Noi frutticoltori sappiamo che siamo chiamati a percorrere la strada della transizione ecologica, non ci vogliamo tirare indietro, siamo convinti anche noi che l’utilizzo di fitofarmaci e il consumo idrico vadano ridotti, ma in maniera progressiva e sostenibile dal punto di vista economico. Vogliamo entrare nel futuro con il buon senso di chi sa che deve adeguare gradualmente le proprie tecniche produttive, non serve quindi un ambientalismo che banalizza il nostro ruolo a meri giardinieri d’Europa”.

 

Negli ultimi anni Ortolani Cofri ha investito molto in innovazione tecnologica…

“Sì, in particolare tra fine 2021 e inizio 2022 abbiamo concluso un importante piano di investimenti da mezzo milione di euro che ha reso più efficienti le lavorazioni nel nostro magazzino con nuove macchine calibratrici e selezionatrici, grazie anche agli incentivi di industria 4.0. Ma non ci fermiamo qui: siamo impegnati in programmi di efficientamento energetico con la partecipazione al bando Parco Agrisolare del PNRR per un investimento da 1,5 milioni relativo ad un impianto fotovoltaico da installare nei nostri capannoni; inoltre stiamo valutando l’acquisto dell’immobile di via Selice in cui si trova il nostro magazzino.

 

Tra le novità degli ultimi anni, anche il rilancio de “La Bottega di Ortolani Cofri” con la vendita diretta aperta a tutti presso la vostra sede aziendale. Come sta andando questa attività?

“Si tratta di un’iniziativa finalizzata a mettere ancora più in risalto i prodotti della nostra filiera agricola locale, che riguarda sia i prodotti freschi dei soci della cooperativa, sia i prodotti trasformati del consorzio Conserve Italia di cui facciamo parte o della società commerciale Naturitalia a cui aderiamo, così come i prodotti del Consorzio Agrario di Parma che fa parte della nostra base sociale. Abbiamo cercato di ricavare un po’ di marginalità in più da redistribuire nelle liquidazioni ai soci, offrendo una vetrina alla cooperativa che entra così in dialogo diretto con l’intera cittadinanza”.

 

A cura dell’ufficio stampa e comunicazione di Confcooperative Emilia Romagna