LA COOP SCOLASTICA CHE ALLEVA CHIOCCIOLE

LA COOP SCOLASTICA CHE ALLEVA CHIOCCIOLE

L’iniziativa dell’Istituto “Calvi” di Finale Emilia (MO) nell’ambito del progetto di educazione cooperativa “Scoop”.

martedì 13 giugno 2023

Cinque classi dell’Istituto tecnico statale “Ignazio Calvi” di Finale Emilia (MO) hanno progettato e realizzato un allevamento di chiocciole nell’azienda agraria della scuola. Possibili sbocchi futuri potrebbero essere il commercio di carne e bava di chiocciola. Il progetto aveva l’obiettivo di far vivere ai ragazzi l’esperienza diretta nella gestione di un allevamento di una specie animale in modo etico e sostenibile, approfondire la competenza nella gestione economica di un’azienda, toccando con mano costi e ricavi. 

L’attività si è basata sulla creazione di un’impresa cooperativa simulata nata grazie a “Scoop – Cooperiamo a scuola”, percorso di educazione cooperativa all’interno degli istituti scolastici promosso da Confcooperative Emilia Romagna con il sostegno della Regione e il supporto – tra gli altri - di Confcooperative Terre d’Emilia. All’edizione 2022-23 di Scoop hanno partecipato 800 studenti di 41 classi delle scuole secondarie di secondo grado di tutta la regione, con la collaborazione di 48 docenti e 31 cooperative.

“La cooperazione rappresenta la vera impresa sociale che risponde ai bisogni delle persone lavorando in relazione con i territori – dichiara il presidente di Confcooperative Emilia Romagna Francesco Milza –. I valori di solidarietà, sostenibilità, mutualità e inclusione che interessano sempre più giovani fanno parte del dna cooperativo. Per questo vogliamo far conoscere l’impresa cooperativa all’interno delle scuole”.

“L’idea dell’allevamento di chiocciole è nata tra i banchi di scuola, dove si voleva sviluppare un progetto laboratoriale innovativo – spiega Carlo Bergamini, il funzionario di Confcooperative Terre d’Emilia che ha affiancato studenti e docenti – Noi, oltre a illustrare le peculiarità del modello cooperativo, abbiamo fornito la consulenza economico-finanziaria per l’avvio di una start-up che speriamo possa avere un futuro sul mercato, almeno a livello locale”.

Il progetto, che ha coinvolto tre classi terze (3A, 3B e 3D) e due quarte (4A e 4C) del Calvi, si è avvalso della collaborazione dell’azienda “Elicicoltura Quaranta e Più” di Massa Finalese. 

Dopo una prima parte teorica e laboratoriale, gli studenti si sono dedicati alla parte pratica incentrata nella costruzione dell’allevamento elicicolo presso l’azienda della scuola. 

Sono stati acquistati i materiali (paletti di legno, reti perimetrali e anti-uccello, tubi di irrigazione), seguiti dalla preparazione del terreno (aratura, erpicatura e squadratura) e costruzione di due recinti, per una superficie totale di 60 m2: uno per la riproduzione e uno per l’ingrasso delle chiocciole. Installato l’impianto di irrigazione, si è provveduto alla semina di bietole, radicchio, spinacio e girasole, colture erbacee di cui si cibano le chiocciole e sotto le quali trovano riparo dai raggi solari. Raggiunta un’altezza delle piante di 10-15 cm, gli studenti hanno disposto la rete anti-uccello ed effettuato un primo inserimento nel recinto di riproduzione di chiocciole della specie Helix aspersa, in numero di due-tre esemplari per m2. 

Le attività previste per i mesi futuri si articoleranno nella gestione delle colture e nel monitoraggio del ciclo vitale dell’animale. 

“I docenti referenti hanno osservato che il progetto è stato vissuto positivamente dagli studenti, i quali hanno partecipato con grande interesse e soddisfazione alla costruzione dei recinti dell’allevamento e, nel tempo, si sono appassionati alla gestione degli animali – dichiara la dirigente scolastica del Calvi Anna Silvestris -. Il progetto di elicicoltura ha coinvolto numerose discipline tecniche di indirizzo agrario, esaltandone la trasversalità. Grazie alla collaborazione con Confcooperative e Silvano Zavatta, allevatore del territorio, gli studenti della nostra scuola hanno potuto ampliare i propri orizzonti imprenditoriali, valutando la possibilità di intraprendere attività che rappresentino una nuova frontiera del settore agricolo”.

 

Nelle foto, l’allevamento di lumache e gli studenti del “Calvi”.