SCUOLE PARITARIE, L’APPELLO DELL’ISTITUTO FARLOTTINE DI BOLOGNA

SCUOLE PARITARIE, L’APPELLO DELL’ISTITUTO FARLOTTINE DI BOLOGNA

“Chiediamo ai governanti di non avere timore della libertà di scelta educativa delle famiglie, bisogna aggiornare e compiere per intero la legge sulla parità scolastica”.

lunedì 8 giugno 2020

Pubblichiamo integralmente l’intervento di Mirella Lorenzini, rettore dell’Istituto Farlottine di Bologna, scuola paritaria che accoglie quasi 600 alunni in città ed è gestita dalla cooperativa scolastica sociale Istituto Farlottine aderente a Confcooperative Bologna.

 

Siamo una scuola che accoglie quasi 600 alunni, dal nido fino alla scuola media, suddivisi in tre diverse sedi, ampie, luminose, curate, attorniate dal verde pur essendo situate in città.

Operiamo a Bologna da vent’anni, proprio da quando è stata approvata la legge sulla parità scolastica, cioè da quando il Parlamento italiano ha istituito un servizio di istruzione pubblica integrato in modo da prevedere scuole gestite o direttamente dallo Stato o da soggetti privati sottoposti al controllo statale. Infatti, i titoli rilasciati dalle scuole pubbliche paritarie sono identici a quelli rilasciati dalle scuole pubbliche statali, identici sono i titoli di studio richiesti ai docenti, identici gli standard previsti per la sicurezza, l’igiene, le capienze, ecc.

La nostra scuola in questi 20 anni si è ingrandita venendo incontro alle richieste di tante famiglie che condividevano il progetto educativo proposto e, da quelle prime sezioni di scuola dell’Infanzia con poco più di 30 iscritti, siamo arrivati alle dimensioni attuali, grazie alla fiducia che tanti genitori ci hanno concesso.

Perché? Non perché siamo perfetti, certo, ma forse perché qui tanti genitori hanno trovato ciò che più si avvicinava al percorso educativo scelto in famiglia.

Anche in questo periodo di grave emergenza la nostra scuola, come tutte le buone scuole, non ha perso tempo e già dal 25 febbraio ha instaurato un rapporto quotidiano con famiglie e alunni (attraverso DAD o LEAD) e ogni bimbo e ragazzo ha potuto proseguire il suo cammino di apprendimento: così, pur in una situazione di oggettiva maggiore difficoltà, la “presenza” della scuola con i suoi docenti, educatori e collaboratori, con una particolare premura per i bimbi con bisogni specifici, non è mai venuta a mancare, continuando ad offrire alle famiglie quel punto di riferimento sicuro per la buona crescita dei figli.

La realtà della scuola pubblica paritaria è, dunque, altra cosa da ciò che a volte si vuol far credere (scuola di indottrinamento, diplomificio, scuola per ricchi, ecc.) e chiunque voglia guardare la verità dei fatti potrà facilmente osservare che siamo un vero contributo alla nostra società, capaci di percorsi educativi innovativi senza perdere la solidità della formazione umana e della buona preparazione degli allievi (basta guardare gli esiti delle prove INVALSI).

Perché allora ancora oggi in Italia i genitori che desiderano scegliere la scuola pubblica paritaria devono pagare due volte l’istruzione obbligatoria dei loro figli? Sono sottoposti a tassazione come tutti gli altri cittadini, ma devono anche corrispondere una retta alla scuola, che, con gli esigui riconoscimenti che riceve dello Stato, riesce a stento a coprire le spese delle utenze.

L’emergenza sanitaria dalla quale a stento stiamo uscendo e la crisi economica che già comincia dolorosamente a mordere porranno sul tappeto in modo improrogabile una grave decisione: o portare a compimento la legge sulla parità scolastica che attende da 20 anni (se non farne una nuova più conforme alle esigenze di oggi!), o decretare la morte del sistema integrato di istruzione, preferendo il monopolio culturale di Stato.

Chiediamo ai nostri governanti di non avere timore della libertà di scelta, di non avere paura di offrire anche all’Italia un sistema scolastico plurale, ben vigilato dallo Stato, certo, ma aperto e meno ingessato, pronto a riconoscere alle famiglie la capacità di operare buone scelte per formare uomini e donne di domani, cittadini pronti ad affrontare le sfide del tempo che verrà.

Lasciate che anche la scuola pubblica paritaria possa dare il proprio contributo alla nostra bella e amata Italia!

 

Mirella Lorenzini - Rettore Istituto Farlottine (Bologna)