CO’ D’ENZA ACCOGLIE UCRAINI NEI LOCALI TOLTI ALLA MAFIA

CO’ D’ENZA ACCOGLIE UCRAINI NEI LOCALI TOLTI ALLA MAFIA

La cooperativa sociale gestirà l’accoglienza di 15 persone ucraine in 3 appartamenti a Sorbolo Mezzani, nel Parmense, sequestrati alla criminalità organizzata.

venerdì 8 aprile 2022

Hanno aperto direttamente la porta di casa, della nuova casa che li ospiterà, con un mazzo di chiavi a loro consegnate su un vassoio. Sopra, la scritta: “Comune di Sorbolo Mezzani per l’Ucraina”. Alcuni giorni fa, nel comune in provincia di Parma, dodici profughi ucraini hanno varcato la soglia di due appartamenti, di circa 50 metri quadri l’uno. È uno fra i primi casi in Italia in cui persone che scappano dalla guerra entrano in alloggi tolti alle mafie, nell’ambito di un progetto gestito dalla cooperativa sociale Co’ d’Enza.

Nel giro di pochi giorni, verranno terminati i lavori di una terza unità abitativa, nella stessa palazzina, di 30 metri quadri: così, altre tre persone in fuga dalla guerra troveranno dimora. In tutto, quindi, ci saranno quindici i profughi accolti in tre case.

Un evento doppiamente positivo: per i profughi, che hanno trovato una sistemazione, seppur temporanea, nuova e accogliente, e per le case in sé che li ospitano.

Case che hanno una storia particolare, perché fanno parte di quei dieci immobili confiscati (cinque appartamenti e cinque autorimesse) alla ‘ndrangheta a Sorbolo Mezzani, e che sono tornati al servizio della collettività e del bene comune.

Risale a due anni fa infatti la consegna, da parte dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc), al Comune, nell’ambito del progetto “Spazi per ricominciare”.

Giovedì mattina, alla consegna delle chiavi, insieme al sindaco di Sorbolo Mezzani, Nicola Cesari, erano presenti il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, l’assessore regionale alla Protezione civile, Irene Priolo, il prefetto di Parma, Antonio Lucio Garufi, le autorità civili e militari.

Su indicazione del Ministero dell’Interno, e in collaborazione con l'Agenzia nazionale dei beni sequestrati, in tutto il territorio regionale è in corso una ricognizione per definire il numero di alloggi confiscati da mettere a disposizione dell'accoglienza dei profughi.

L’ACCOGLIENZA PROFUGHI A SORBOLO MEZZANI

Attualmente sono una settantina i profughi che hanno trovato ospitalità a Sorbolo Mezzani, a casa di amici e parenti.

Con l’assegnazione a 15 di loro delle tre unità abitative, si vuole trovare una sistemazione più autonoma e “alleggerire” la rete amicale e parentale che finora si è resa disponibile.

L’accoglienza nelle tre case si basa su una Convezione siglata tra ComunePrefettura e Terzo settore: i profughi saranno infatti seguiti e gestiti dalla cooperativa sociale Co’ d’Enza, con l’aiuto della Caritas parrocchiale.

La cooperativa si occupa già di altri profughi, all’interno di proprie strutture. Di fatto, con la Convenzione, la modalità di accoglienza nelle tre case confiscate sarà quella del Cas.

Alla sistemazione delle prime due unità abitative hanno contribuito in tanti: l’Associazione Libera che ha imbiancato le pareti, i volontari che hanno trasportato mobili, e i cittadini che si sono mobilitati per fornire piatti, bicchieri e tutto l’occorrente per viverci.

 

Nelle foto, l’inaugurazione dei primi due appartamenti a Sorbolo Mezzani avvenuta giovedì 7 aprile 2022 alla presenza del presidente di Regione Stefano Bonaccini.