CIMICE ASIATICA, ITAL-FRUTTA SPERIMENTA L’ANTAGONISTA

CIMICE ASIATICA, ITAL-FRUTTA SPERIMENTA L’ANTAGONISTA

Primi lanci dell’insetto autoctono Anastatus bifasciatus nella Bassa Modenese, in collaborazione con la cesenate Bioplanet.

giovedì 24 marzo 2022

Si sta sperimentando nella Bassa Modenese un metodo di lotta alla cimice asiatica che sembra dare risultati incoraggianti. Un articolo di FreshPlaza.it (portale dell’ortofrutta) spiega che la cooperativa Ital-frutta di San Felice sul Panaro (aderente a Confcooperative Modena) ha eseguito i primi lanci di Anastatus bifasciatus, un insetto autoctono in grado di contrastare la cimice asiatica.

“La nostra cooperativa ha effettuato una prima prova, ottenendo piccoli ma significativi risultati - conferma Sara Bellelli, tecnico di Ital-frutta -. La sperimentazione ha interessato tre aziende frutticole, di cui due specializzate in pero e una con pero e drupacee. Abbiamo eseguito due lanci di Anastatus, a metà e fine luglio 2021 per le aziende con pero, più anticipati per l'azienda con drupacee. Gli insetti sono stati lanciati nei bordi, vicino a un argine di un canale, in un boschetto non lontano dai frutteti. Lo scopo era inoculare l'insetto antagonista e verificare la sua efficacia in questo ambiente”.

A settembre 2021 sono stati eseguiti i rilievi, in collaborazione con Bioplanet, un’azienda di Cesena specializzata nella lotta biologica in agricoltura.

Le prove hanno manifestato una parassitizzazione delle ovature di cimice dal 20 al 30%, con una media del 25%.

“È un risultato incoraggiante, in quanto si è trattato del primo anno di prova - dichiara Alberto Poletti, vice presidente della cooperativa Ital-frutta –. Occorre tempo prima che un insetto antagonista possa raggiungere un equilibrio con l'insetto dannoso da contrastare. Va anche sottolineato che, nei nostri territori, non vi è molta biodiversità, per cui il dato è ancora più interessante. Stiamo valutando non solo di ripetere i lanci, ma anche di aumentare le aziende coinvolte già nel 2022”.

Anastatus bifasciatus come specie nativa, versatile e disponibile in grandi quantità, resta un'ottima opzione per intensificare e accelerare un processo di riequilibrio naturale.

Il controllo biologico, alla luce di quanto non si è riuscito a fare con i trattamenti chimici anche a causa di mancanza di molecole autorizzate, resta sempre l'azione più efficace e con il miglior rapporto costi/benefici nei casi di introduzione di parassiti esotici in un nuovo areale.