#COOPERATRICI / LAURA, AL TIMONE DI UNA GRANDE FAMIGLIA

#COOPERATRICI / LAURA, AL TIMONE DI UNA GRANDE FAMIGLIA

Laura Stanghellini, presidentessa della cooperativa sociale La Bula di Parma, è la nuova protagonista della nostra rubrica al femminile.

venerdì 5 novembre 2021

La carriera professionale di Laura Stanghellini sembrava già scritta. Prima la laurea in lettere con indirizzo in storia dell’arte all’Università di Parma, poi il contratto come archivista nella stessa Università. Tutto lasciava presagire un futuro all’interno del mondo universitario e della scuola. Fino a quando è arrivata l’opportunità del Servizio Civile nel 2002, che di fatto ha stravolto i piani.

 

“Mi vedevo come insegnante, ma quell’esperienza di Servizio Civile mi ha cambiato totalmente la vita. Ho fatto un anno in questa cooperativa e poi ho accettato l’offerta di restare come operatrice”.

 

Il resto è ormai storia. Dal 2003 Laura Stanghellini fa parte della cooperativa di solidarietà sociale La Bula di Parma, di cui è diventata presidentessa nel 2015.

 

“Ora che ci penso sono praticamente 6 anni proprio questo mese - commenta Laura - e ne sono davvero orgogliosa. Si tratta di un risultato per me molto importante perché considero La Bula come una seconda famiglia, in quanto è qui che ho trascorso tutto il mio percorso di crescita professionale”.  

 

Gli inizi però non sono stati dei più facili, per la mancanza di formazione specifica, data da un diverso percorso di studi.

 

“Nonostante potessi contare sulla formazione da parte dei colleghi più esperti, notavo di avere molte lacune da un punto di vista teorico. Pertanto mi sono iscritta a Parma al ‘Master di primo livello in formazione per docenti e operatori per la tutela e il sostegno delle fasce deboli’. La scelta si è rivelata giusta, in quanto ho appreso ulteriori conoscenze necessarie per affrontare meglio il tema della disabilità e dello svantaggio nell’ottica dell’inclusione sociale”.

 

Successivamente Laura è entrata nel Consiglio di Amministrazione della cooperativa e nel 2015 ne è diventata presidentessa.

 

“Ancora oggi ringrazio i soci, le famiglie e tutti i colleghi per il supporto e la fiducia che mi hanno dato, soprattutto all’inizio, e che mi continuano a dare. Nei primi tempi dovevo infatti ancora fondere la mia personalità con questo incarico, anche perché la precedente presidentessa aveva ricoperto egregiamente questo ruolo per 30 anni - racconta Laura – e non era facile portare avanti questa eredità con la stessa autorevolezza e insieme un proprio stile. Attraverso un lavoro di relazione, confronto e sintesi dell’intero gruppo di soci lavoratori e amministratori in primis, sono riuscita a trovare il mio modo di rappresentare e portare avanti le idee condivise in cooperativa.

Tutto questo è stato reso possibile dal grande sentimento di unità che si respira all’interno della cooperativa, elemento che mi fa pensare a La Bula come ad una famiglia allargata, dove si condividono valori e reciprocamente siamo disposti all’aiuto e al sostegno, per quanto ognuno può dare. Questa per me è la vera cooperazione: reciprocità, confronto, mutuo aiuto”.

 

Nonostante i numerosi impegni, propri di una presidentessa, Laura riesce comunque a seguire la crescita dei due figli di 12 e 15 anni e a coltivare alcune passioni come la danza, l’arte e la lettura.

 

“Oramai i figli sono cresciuti, ma ricordo ancora bene quando ho avuto il primogenito nel 2006. La cooperativa mi è stata vicina, permettendomi di restare con lui per tutto il tempo possibile e di accedere poi al part time. Lo stesso è accaduto con altre colleghe, diventate mamme. Anche questo è un esempio virtuoso di cooperativa, capace di accogliere i bisogni e conciliarli con le indispensabili necessità di lavoro in modo semplice e naturale"

 

A cura dell’ufficio stampa e comunicazione di Confcooperative Emilia Romagna