#COOPERATRICI / CHIARA E QUELLO SPIRITO DA VOLONTARIA

#COOPERATRICI / CHIARA E QUELLO SPIRITO DA VOLONTARIA

Chiara Ricciardelli, presidente della cooperativa sociale La Venenta di San Giorgio di Piano (BO), è la nuova protagonista della rubrica #COOPERATRICI.

venerdì 16 luglio 2021

“Se penso al mio futuro, penso a La Venenta”.  Esordisce così Chiara Ricciardelli, presidente della cooperativa sociale La Venenta con sede a San Giorgio di Piano (BO), quando le si domanda dei suoi progetti per i prossimi anni. “Se guardo indietro – continua – vedo quanto questa iniziativa si sia sviluppata: non avremmo mai potuto immaginarlo. La Venenta oggi rappresenta valori che sono in grado di lasciare il segno. E questo è per me fonte di grande motivazione a continuare su questa strada”.

Dietro la cooperativa sociale La Venenta non c’è solo un’attività imprenditoriale, ma soprattutto una vocazione e una scelta di vita di alcune famiglie che anni fa hanno lasciato le proprie case per “dare vita a una comunità – spiega Chiara – ispirata ai principi del cristianesimo”. “È una scelta personale e familiare che poggia su un sistema di valori e significati. Abbiamo voluto creare uno spazio che rappresentasse la dimensione di fede anche attraverso atti concreti”.

La Venenta si occupa di aiutare famiglie e persone in situazioni di difficoltà, offrendo ascolto e accoglienza: “quando mi chiedono degli obiettivi di sviluppo della cooperativa, rispondo che è tutto qui – sottolinea Chiara – più persone aiutiamo, più siamo soddisfatti”.

 

Chiara diventa cooperatrice per svolgere al meglio una missione che si era scelta già prima attraverso il volontariato: “sono arrivata alla cooperazione nel 2011, quando La Venenta, che prima era un’organizzazione di volontari, si è trasformata in cooperativa. Ho sentito che il mondo della cooperazione si avvicinava molto ai valori della Comunità Santa Maria della Venenta, allora semplice associazione di volontariato, tuttora esistente. È nata quindi la cooperativa La Venenta, che si fonda sul prendersi cura dei più deboli e sull’essere comunità”. Ognuno di noi guarda il mondo in base al proprio background culturale, quello di Chiara è variegato: “all’università ho studiato sociologia, ho un dottorato di ricerca in sociologia dell’organizzazione del lavoro. Poi ho preso una seconda laurea in psicologia, una mia passione da sempre, confermata anche dalla frequentazione di una scuola triennale di counseling”.  Parallelo al percorso da studente, è stato il percorso da volontaria, seguito fin da giovanissima: “è da quando avevo 18 anni che faccio volontariato con La Venenta, praticamente siamo cresciuti insieme. Questo ha contribuito molto alla mia formazione” tiene a sottolineare. Quanto agli studi, l’analisi dell’interazione tra individuo e società e le implicazioni dei modelli organizzativi e relazionali, erano i temi che più stimolavano Chiara fin dai primi anni all’Università: “mi è sempre interessato capire i rapporti e le interazioni tra singolo e gruppo, adottare un’ottica sistemica, non a caso analizzai approfonditamente l’Olivetti e la filosofia del suo fondatore, Adriano Olivetti, scrivendo anche due volumi su questo modello aziendale e territoriale. Tutto ciò mi è stato poi molto utile, dal momento che, come cooperativa, ci occupiamo di famiglie e delle fasce più fragili del tessuto sociale, in una logica di solidarietà e integrazione”.

 

Il ruolo operativo di Chiara ne La Venenta è molto pratico: “da organigramma, ho la responsabilità della direzione generale: mi occupo dello sviluppo delle varie aree della cooperativa. Supervisiono i progetti, mi relaziono con la parte amministrativa e finanziaria, gestisco i rapporti con i clienti della cooperativa”. L’attività di Chiara è in linea con le precedenti esperienze lavorative: “prima di entrare in cooperativa, lavoravo in una società di consulenza con mansioni relative all’organizzazione e alla gestione. Vorrei dedicare più tempo alla professione di psicologa, ma mi trovo ad occuparmi sempre di aspetti organizzativi e gestionali”. Gli studi fatti però finiscono per servire spesso: “quando dico ai miei colleghi che vorrei fare la psicologa, mi fanno notare che in qualche modo lo faccio ogni giorno. In effetti, per avere a che fare con i dipendenti, con i clienti e in generale per lavorare bene insieme agli altri, le conoscenze psicologiche e comunicative possono essere molto utili”. Una leadership di successo in buona parte si fonda sulla qualità delle relazioni personali, come spiega Chiara: “gli aspetti tecnici si imparano, a fare la differenza sul lavoro alla fine è la capacità di ascoltare, la comprensione delle esigenze degli altri, il saper motivare i collaboratori perché diano il meglio e si sentano parte del progetto”.

 

A cura dell’ufficio stampa di Confcooperative Bologna