#COOPERATRICI / ANNA, UNA MAMMA PRESIDENTE

#COOPERATRICI / ANNA, UNA MAMMA PRESIDENTE

A tu per tu con Anna Colombini, 37 anni, mamma di tre bimbi e presidente della cooperativa sociale Pangea di Rubiera (RE).

venerdì 25 giugno 2021

C’è un filo conduttore che traspare quando si chiede ad Anna Colombini di raccontare di sé: la famiglia, alla quale dedica ogni giorno il proprio impegno di madre, educatrice e amministratrice di impresa.

 

Trentasette anni da Scandiano nelle colline reggiane, sposata e madre di tre figli, da un anno e mezzo presidente della cooperativa sociale Pangea che opera principalmente tra Rubiera e Scandiano (“sono stata eletta due settimane prima del lockdown…”) nonché presidente del Gruppo Giovani di Confcooperative Reggio Emilia, Anna Colombini ha iniziato a “respirare” i valori di solidarietà e mutualità propri della cooperazione sin da adolescente. “Facevo volontariato in parrocchia, successivamente ho fatto i campi di lavori missionari in Romania – racconta -. Sono state esperienze che hanno segnato le mie scelte professionali e che mi hanno insegnato l’importanza del lavoro di squadra, della condivisione, della forza di essere parte di un gruppo che mette a disposizione le proprie energie migliori per il bene di tutti. Tutti valori che poi ho ritrovato in cooperativa”.

 

Già, perché in cooperativa Anna Colombini inizia a lavorarci presto. A poco più di vent’anni, “quando ancora dovevo concludere la laurea triennale in Scienze Politiche a Bologna, indirizzo Culture e Diritti Umani; mi contattarono da Pangea per lavorare in un centro estivo per bambini”. Era l’estate del 2005, quindici anni dopo è arrivato l’incarico di presidente. “Alle superiori avevo studiato da corrispondente in lingue estere, ma ho ben presto capito che mi interessava fare un lavoro a stretto contatto con le persone. All’Università ho fatto un tirocinio alla Casa delle Donne di Modena che ha contribuito ad aumentare la mia sensibilità nei confronti dei temi di genere e delle pari opportunità”. Da lì all’impegno sempre maggiore in Pangea, il passo è stato breve. “Dopo l’esperienza del centro estivo, sono entrata in cooperativa per lavorare nel sostegno alla genitorialità, in particolare nel nuovo appartamento per mamme con bambino che si sarebbe aperto a Rubiera. Un progetto che mi appassionava molto”.

 

L’impegno come educatrice domiciliare, il sostegno alle famiglie fragili, la responsabilità del coordinamento dei servizi dell’area famiglia; sono tutte attività che Anna ha svolto e continua a svolgere, accompagnandole nel contempo con la crescita della sua famiglia. “È un percorso che abbiamo sempre condiviso, con mio marito e i miei figli, e che abbiamo affrontato insieme”. Come quando, nel febbraio 2020, a seguito di un processo di rinnovamento interno, Anna è diventata presidente di Pangea, cooperativa sociale che conta attualmente 75 educatori e circa 40 soci. “Ho deciso di mantenere l’incarico di responsabile dei servizi dell’area famiglia perché quello è il lavoro che più mi piace, al quale ho aggiunto l’impegno da presidente – continua Anna -. Pangea ha sempre fatto una scelta che facilita la conciliazione famiglia-lavoro soprattutto per le donne che rappresentano la stragrande maggioranza di soci e lavoratori: da noi gli educatori sono tutti assunti con contratti part-time, chiaramente chi ha responsabilità deve garantire una certa disponibilità in termini di reperibilità, ma i nostri servizi sono organizzati per consentire di dedicare tutto il tempo necessario alle proprie famiglie”.

Il debutto alla guida della cooperativa in concomitanza con lo scoppio della pandemia ha inevitabilmente ‘forgiato’ l’esperienza di Anna Colombini. “Tempo due settimane e si è bloccato il mondo – ricorda – ma sin da subito abbiamo voluto affrontare un periodo così difficile con un grande coinvolgimento dei soci, convocando più volte l’assemblea. Non a caso nell’ultimo anno e mezzo il numero di soci della nostra cooperativa è sensibilmente aumentato. Il continuo confronto e reciproco sostegno, anche nei mesi più difficili di chiusura forzata dei servizi, ha consolidato il senso di appartenenza alla cooperativa, è stato davvero un momento di grande partecipazione e assunzione di responsabilità da parte di tutti”.

 

A cura dell’ufficio stampa e comunicazione di Confcooperative Emilia Romagna