#CAMBIALAVITA / ACCOGLIENZA E LAVORO, LA RINASCITA DI MATTEO

#CAMBIALAVITA / ACCOGLIENZA E LAVORO, LA RINASCITA DI MATTEO

#CAMBIALAVITA racconta le storie di inclusione lavorativa delle cooperative sociali di tipo B. Si parte con Matteo Mordini de La Pieve di Ravenna.

giovedì 10 giugno 2021

Ci sono legami che a volte nemmeno le parole bastano per descriverli. Figurarsi le modalità di inquadramento all’interno di un’impresa. È il caso di Matteo Mordini e de La Pieve, storica cooperativa sociale di Ravenna (presente anche nel Ferrarese), da oltre trent’anni impegnata negli inserimenti lavorativi di persone con difficoltà o disabilità di vario tipo.

Da bambino e adolescente accolto nelle strutture della cooperativa sociale, durante un momento di difficoltà della propria famiglia di origine, Matteo – che oggi ha 34 anni – dal 2007 è un dipendente della Pieve, dove lavora nell’officina di Ravenna. “Faccio il meccanico, aggiusto le auto, i furgoni, i motorini della nostra cooperativa e faccio i tagliandi quando serve. È da tanti anni che svolgo questo lavoro, mi piace molto e sono molto contento di farlo”.

Poche parole, tanto semplici quanto efficaci. Matteo è uno abituato a sporcarsi le mani tra un pistone e l’altro, mica a parlare e tenere conferenze. La timidezza però non nasconde la soddisfazione per l’avventura di una vita che, pur segnata da momenti di difficoltà, ha trovato nella cooperativa un luogo di rinascita. Oltre alla gioia per lo scudetto vinto dalla sua amata Inter, Matteo infatti da qualche tempo si è fatto un altro bel regalo. “Ho acquistato casa a San Romualdo di Ravenna, dove adesso vivo con i miei genitori. È stato un bel passo, siamo molto contenti”. Un bel passo reso possibile anche da quel lavoro in cooperativa per il quale Matteo si presenta ogni mattina alle 7.30 in officina e non se ne va prima delle 17 (“spesso rimango fino alle 18, soprattutto se ci sono pezzi di ricambio da recuperare” ci tiene a precisare).

“Ho frequentato il triennio all’Istituto Professionale di Ravenna quando ero già tornato a vivere con i miei genitori ma mantenevamo stretti contatti con La Pieve – racconta Matteo -, così un giorno il presidente mi ha proposto di andare a lavorare con loro perché avevano bisogno di un ragazzo in officina”. E lui non ci ha pensato su due volte, tanto che da ospite accolto nelle strutture de La Pieve, ne è diventato un lavoratore a tutti gli effetti.

Ed è quando gli si chiede delle sue passioni, dei suoi hobby, che Matteo risponde spiegando anche cosa rappresenti per lui la cooperativa. “Sono un appassionato di montagna, mi piacciono molto le escursioni e mi diverto molto quando andiamo in Val di Fassa nella vacanza organizzata con i ragazzi de La Pieve. Per me è come stare in una grande famiglia”. Anzi, di più. La Pieve per Matteo è una grande famiglia che “mi ha aiutato a stare meglio con la mia famiglia. Spero che nel futuro possa continuare così”.

 

A cura dell’ufficio stampa e comunicazione di Confcooperative Emilia Romagna