NATALE AI TEMPI DEL COVID, TUTTE LE REGOLE

NATALE AI TEMPI DEL COVID, TUTTE LE REGOLE

Ecco cosa prevede l’ultimo Decreto Legge approvato dal Governo per contenere la diffusione del Coronavirus.

sabato 19 dicembre 2020

Nel pomeriggio di venerdì 18 dicembre il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministero della Salute Roberto Speranza, ha approvato un Decreto Legge che introduce ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus Covid-19.

 

Restano invariate le disposizioni già introdotte dal DL 158 del 2 dicembre 2020 (successivo al DPCM) in materia di spostamenti all’interno o per il territorio nazionale, nel periodo compreso tra il 21 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021.

 

Ecco le novità previste durante le festività natalizie.

 

Il 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 2020, e l’1, 2, 3, 5 e 6 gennaio (giorni festivi e prefestivi) tutta Italia sarà ZONA ROSSA.

Quindi i negozi al dettaglio sono chiusi, bar e ristoranti sono chiusi (consentito l’asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio). Non si può uscire di casa (se non per motivi di lavoro, salute o necessità).

C’è un’importante deroga: sarà consentito uscire di casa per trovare parenti e amici se le persone che si spostano non sono più di due, senza contare figli minori di 14 anni o persone disabili o non autosufficienti conviventi. Sarà possibile farlo una sola volta al giorno e verso una sola abitazione e sempre all’interno della stessa regione (rispettando gli orari del coprifuoco: 5-22).

 

Il 28, 29, 30 dicembre e il 4 gennaio (giorni feriali) l’Italia sarà invece ZONA ARANCIONE:

I negozi sono aperti; bar e ristoranti sono chiusi (consentito l’asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio); saranno consentiti solo gli spostamenti tra Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi Comuni. È vietato comunque recarsi nel capoluogo di provincia. Si può uscire da un Comune se la popolazione non supera i 5.000 abitanti e se il Comune dove ci si vuole spostare non è più lontano di 30 chilometri e non è un capoluogo di provincia.

 

Il decreto, infine, prevede lo stanziamento di 645 milioni di euro da destinare al ristoro immediato delle attività di somministrazione di alimenti e bevande che vedranno un calo del fatturato a causa delle misure disposte a tutela della salute. Tali attività riceveranno un contributo pari a quello già ottenuto in seguito all’approvazione del cosiddetto “decreto rilancio” (decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34).