IL TOUR DEL VICEPREMIER TAJANI TRA LE COOPERATIVE

IL TOUR DEL VICEPREMIER TAJANI TRA LE COOPERATIVE

Dai problemi dell’alluvione in Romagna alle prospettive di internazionalizzazione e cooperazione internazionale: l’incontro con Agrintesa e le Unioni territoriali di Romagna e Terre d’Emilia.

lunedì 15 gennaio 2024

Dal cuore della Romagna a Bologna, con una vera e propria full immersion che ha riguardato i principali settori della cooperazione. È stato il tour del vicepresidente del Consiglio dei ministri on. Antonio Tajani che tra il pomeriggio di venerdì 12 gennaio e la mattinata di sabato 13 gennaio ha incontrato i rappresentanti di Confcooperative Romagna e Confcooperative Terre d’Emilia, accompagnato dal presidente nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini. Ad affiancare il vicepremier durante le visite istituzionali anche il ministro dell’Università e della Ricerca Annamaria Bernini.

 

LA VISITA AD AGRINTESA

Il tour di Tajani nella cooperazione emiliano-romagnola è iniziato nel tardo pomeriggio di venerdì 12 con la visita allo stabilimento di Agrintesa a Castel Bolognese (RA), storico riferimento per la lavorazione del kiwi e oggetto di un importante percorso di rinnovamento che ha visto l’installazione, negli ultimi 12 mesi, di un nuovo impianto fotovoltaico. Lo stabilimento, nel prossimo futuro, sarà oggetto di altri importanti investimenti strutturali e tecnologici che sono stati presentati al vicepremier e che sono inseriti nei progetti finanziati dal PNRR: una serie di interventi che rappresentano un ulteriore passo in avanti nel segno di quella sostenibilità e dell’efficienza che caratterizzano, da sempre, l’operato di Agrintesa.

 “La visita dell’On. Tajani ci onora – hanno commentato il presidente Aristide Castellari e il direttore generale Cristian Moretti -. Questo incontro ha rappresentato un’occasione preziosa per affrontare a 360 gradi le criticità e le prospettive di un settore che affronta da tempo grandi sfide: uno scenario che, nel 2023, ha visto concentrarsi una sequenza di avversità imponenti, dalle gelate all’alluvione, alle grandinate solo per citare quelle climatico-atmosferiche. Al Vicepremier abbiamo tracciato un quadro dettagliato, esponendo necessità e bisogni del settore ma anche mostrando quanto messo in campo dalla nostra cooperativa in termini di ricerca, innovazione e sostegno ai soci produttori, illustrando quelle strategie che sono risultate vincenti e analizzando i possibili sviluppi futuri per la frutticoltura e la vitivinicoltura italiana di fronte alla sfida del cambiamento climatico e quelle dei mercati nazionali e internazionali”. 

 

L’INCONTRO CON CONFCOOPERATIVE ROMAGNA

Nella serata di venerdì l’incontro con una delegazione di 60 tra cooperatrici e cooperatori di Confcooperative Romagna nella sala riunioni di Agrintesa a Faenza. “Dobbiamo ringraziare i Ministri Tajani e Bernini perché è la seconda volta, in pochi mesi, che vengono in visita presso le nostre cooperative - ha detto Mauro Neri, presidente di Confcooperative Romagna, facendo riferimento alla visita avvenuta in Caviro, a Forlì, lo scorso 23 agosto -. Questo dimostra attenzione da parte del Governo al nostro territorio e per il nostro sistema cooperativo che è un elemento fondamentale del tessuto economico locale. Colgo l’occasione per ringraziare l’On. Rosaria Tassinari che ci dimostra da sempre sostegno e attenzione”. 

Sono poi intervenuti i presidenti regionali di Confcooperative Fedagripesca e Confcooperative Federsolidarietà Raffaele Drei e Antonio Buzzi, sottolineando le istanze dei settori rappresentati, così come Mirca Renzetti (coordinatrice Federsolidarietà Romagna) che si è soffermata sui problemi contrattuali nelle cooperative sociali di inserimento lavorativo. “La vostra presenza qui oggi è un segnale tangibile della vicinanza del Governo a un territorio che negli ultimi mesi ha dovuto affrontare emergenze che hanno messo in seria difficoltà l’economia locale – ha scandito Gardini - . Le alluvioni prima e il terremoto dopo hanno determinato uno shock sociale ed economico in un territorio chiave della food valley italiana dove la filiera cooperativa è una delle protagoniste assolute. Determinante nel settore primario e in quello dei servizi alla persona, ed è proprio grazie allo spirito cooperativo se siamo riusciti a reagire, a rialzarci e a tendere una mano al territorio. Ci sono ancora molti nodi da affrontare. I danni alle coltivazioni si ripercuoteranno per anni, così come quelli alle infrastrutture. L’azione di ricostruzione del generale Figliuolo è stata meritoria. Il generale ha dato priorità al ripristino e al consolidamento del territorio e delle infrastrutture. Ora chiediamo al Governo di intensificare gli investimenti per rilanciare le imprese e sostenere le famiglie, perché nessuno resti escluso”. 

 

L’INCONTRO CON CONFCOOPERATIVE TERRE D’EMILIA

Sabato mattina al MUG di Emil Banca a Bologna si è tenuto l’incontro con Confcooperative Terre d’Emilia, dedicato alla cooperazione internazionale.

“Il mondo della cooperazione nasce dal territorio, ma si proietta nel mondo inserendosi nelle filiere internazionali del valore e portando modelli di efficienza e solidarietà all’interno dei circuiti della cooperazione allo sviluppo.” ha esordito Daniele Ravaglia, vicepresidente di Confcooperative Terre d’Emilia. “In questa prospettiva – ha continuato – Confcooperative Terre d’Emilia ha accolto con entusiasmo la disponibilità del Ministro agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ad apire un dialogo: serve tenere insieme la dimensione territoriale e quella internazionale, Bologna è il luogo giusto per farlo, perché è la capitale della cooperazione nel Paese”.

A intervenire poi Gian Luca Galletti, presidente di Emil Banca, che ha ricordato i progetti di cooperazione dello sviluppo del credito cooperativo e di Emil Banca nel mondo, in Togo e in Ecuador. “Di valori cooperativi c’è bisogno in tutti gli ambiti dell’economia, serve l’impegno dell’impresa e l’ascolto delle istituzioni per promuovere un modello che fa bene alla società”.

“Le aziende cooperative fanno export e hanno grandi capacità di generare valore nelle filiere internazionali, ma ha la capacità di incidere sul fronte delle diseguaglianze – ha affermato Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, rivolgendosi al Ministro Tajani. “Bene aver ricompreso nel Ministero degli Affari Esteri anche la Cooperazione Internazionale. La vera crescita, infatti, passa attraverso la riduzione delle diseguaglianze. L’internazionalizzazione della solidarietà deve seguire quella dei mercati e delle filiere produttive. C’è la necessità che il sistema Paese promuova questa visione di mondo”.

Hanno seguito le testimonianze delle eccellenze della cooperazione bolognese ed imolese (v. sotto, breve presentazione delle aziende). Per Granlatte, cooperativa che controlla Granarolo SpA, è intervenuta la presidente Simona Caselli, che si è concentrata sulla dimensione internazionale dell’azienda e sul suo impegno per la sostenibilità, riportando la preoccupazione per gli attacchi subiti dal mondo della zootecnia da parte di forme di ambientalismo radicale senza basi scientifiche. Per Cooperativa Ceramica di Imola, il presidente Stefano Bolognesi, che ha spiegato la difficoltà a competere sui mercati internazionali rispettando la normativa europea sulle emissioni di CO2 e avvertendo del rischio di distorsioni speculative sul mercato ETS (Emission Trading System), il sistema europeo dello scambio delle quote di emissione di CO2. Infine, è intervenuto Raoul Mosconi, presidente di Cefa Onlus, che ha raccontato le progettualità di Cefa nel mondo, sollecitando il Ministro sul Piano Mattei per l’Africa.

Il Ministro Tajani ha preso parola al termine dell’incontro per rispondere alle sollecitazioni dei cooperatori: “il sistema delle imprese cooperative e delle banche di credito cooperativo sono parte fondamentale del sistema sanguigno del nostro Paese, le realtà di prossimità che fanno l’economia dei territori. Di credito cooperativo e cooperazione mi sono occupato già in Europa e sono intenzionato a portare avanti questa attenzione particolare al mondo della cooperazione. Promuoveremo gli Stati Generali dell’export delle Imprese Cooperative: export e internazionalizzazione sono percorsi fondamentali per la nostra economia, le cooperative hanno grandi potenzialità che vogliamo possano esprimersi appieno. Troppo spesso le nostre aziende sono vittime dell’italian sounding e non sempre i prodotti delle nostre imprese sono presenti all’estero come meriterebbero ed è un peccato perché nel mondo c’è molta voglia di Italia”. Il Ministro si è poi soffermato sui temi della transizione ecologica e delle normative per l’ambiente, in più casi percepite come punitive per il mondo dell’agricoltura e dell’industria, rispondendo alle sollecitazioni dalla presidente Caselli e del presidente Bolognesi. “Spesso l’approccio ambientalista è mosso da un’ideologia che non tiene in considerazione il mondo dell’industria e dell’agricoltura. Il tema dell’Ets è dolente, così come l’assalto alle stalle e agli allevamenti, lo stesso vale per il settore automotive, con lo stop ai motori termici dal 2035. Serve una politica ambientalista pragmatica che tenga insieme difesa e valorizzazione dell’economia reale e obiettivi di transizione ecologica”. Tajani ha poi aperto alle imprese sul fronte export: “siamo a disposizione con le nostre ambasciate, per valorizzare la proiezione internazionale delle imprese, aprire nuovi canali commerciali. Le idee e le proposte del mondo cooperativo sono benvenute. Per quanto riguarda le filiere di approvvigionamento della ceramica, stiamo lavorando per aprire i canali che le instabilità geopolitiche internazionali hanno compromesso” ha affermato il Ministro. In materia di cooperazione internazionale, il Ministro ha raccolto lo spunto lanciato da Mosconi, presidente di Cefa: “mi sono sempre battuto per un vero Piano Marshall per l’Africa, in una logica di collaborazione. Per questo vogliamo scrivere con gli Stati africani il Piano Mattei. Il modello cooperativo può essere una forma di collaborazione strategica per l’Africa. In ottica non predatoria, ma di economia sociale di mercato, possiamo mettere a disposizione il nostro saper fare impresa”.

Presenti all’incontro, anche il Ministro all’Università, Annamaria Bernini, il presidente regionale di Confcooperative Francesco Milza, il presidente di Confcooperative Terre d’Emilia Matteo Caramaschi, il direttore generale dell’Ausl di Bologna Paolo Bordon, Mons. Tommaso Ghirelli della Conferenza Episcopale dell’Emilia-Romagna,  Guglielmo Garagnani presidente di Confagricoltura Bologna, Celso De Scrilli presidente Federalberghi Bologna, il Prof. Giorgio Cantelli Forti presidente Assemblea dei Soci di Fondazione Carisbo, il presidente di Genus Bononiae Filippo Sassoli de Bianchi, oltre a tanti rappresentati delle istituzioni territoriali e vertici e dirigenti della cooperazione del territorio bolognese ed emiliano-romagnolo

A moderare, l’incontro Agnese Pini, direttrice del Quotidiano Nazionale.