B.MORE, NUOVO CENTRO SERVIZI IN EMILIA

B.MORE, NUOVO CENTRO SERVIZI IN EMILIA

L’operazione unisce le società di servizi delle Confcooperative di Bologna, Modena e Reggio Emilia: 11 sedi operative e un fatturato di 10 milioni di euro. Alla presidenza Daniele Ravaglia.

mercoledì 7 dicembre 2022

È un gigante con 140 dipendenti, 10 milioni di fatturato e 900 aziende clienti, di cui 300 anche associate, il nuovo centro servizi alle imprese nato dalla fusione dalle storiche società di servizio delle Confcooperative di Bologna (CSA), Modena (Uniservizi) e Reggio Emilia (Unioncoop).

B.MORE-Servizi alle Imprese – questo il nome della nuova realtà interprovinciale – si configura come uno dei centri servizi di dimensioni maggiori del Paese e il più grande d’Italia nel sistema Confcooperative. Ad assumerne la guida è Daniele Ravaglia, presidente di Confcooperative Bologna.

 

“In B.MORE – sottolinea Ravaglia – sono confluite realtà di servizio che vantano esperienze pluridecennali. A determinare la scelta dell’aggregazione è stata la comune volontà di concentrare rilevanti risorse per investimenti in nuovi servizi innovativi e specializzazioni sempre più alte, corrispondendo in questo modo alle sempre più ampie e diversificate esigenze delle imprese”.

“Un percorso di efficientamento e di ulteriore qualificazione – osserva Ravaglia – che fa leva sulla specializzazione e qualificazione delle competenze e dei servizi, sull’acquisizione di nuove professionalità e su una costante formazione del personale. A risultare centrale – continua il presidente – saranno la conoscenza e il consolidato legame con i territori nei quali siamo presenti e in cui la nostra funzione di servizio e di consulenza si va a rafforzare come strumento di promozione dello sviluppo e dell’efficienza delle imprese, a partire, seppur con sguardo più ampio, dalle imprese cooperative”. Lo sguardo strategico di B.MORE non si rivolge solo alle imprese: “guardiamo poi con grande interesse anche al mondo del Terzo Settore, che oggi ha bisogno di servizi di maggior complessità” spiega il presidente.

 

B.MORE ha sede legale a Modena e 11 sedi operative, di cui 3 collocate nei comuni capoluogo di Modena, Bologna e Reggio Emilia. “A queste – spiega l’amministratore delegato Vanni Ceccardi – si aggiungono quelle diffuse nelle tre province: Imola, Pavullo nel Frignano, Montefiorino, Montese, Zocca, Castelnovo ne’ Monti, Guastalla e Reggiolo”.

“Queste aree, cui si associa un’importante presenza nel ferrarese – prosegue Ceccardi – sono state individuate non solo per l’elevata concentrazione di cooperative, realtà del Terzo Settore e imprese industriali che presentano, ma anche per rendere agevolmente fruibili i servizi da parte delle realtà imprenditoriali che operano nei territori più distanti dai capoluoghi, superando così anche i gap infrastrutturali (materiali e immateriali) che molte continuano a scontare nelle aree periferiche”.

 

“Alla centralizzazione cui stiamo assistendo anche per molti servizi di utilità pubblica – sottolinea a tal proposito il presidente di B.MORE, Daniele Ravaglia – rispondiamo con una presenza capillare nel territorio che riteniamo fondamentale, a maggior ragione in aree in cui tanto la cooperazione quanto tutto il sistema imprenditoriale sono composti in massima parte da piccole e medie imprese che hanno forti legami con le realtà locali, anche quando sono aperte ai mercati internazionali”.

 

“La diffusa presenza delle nostre sedi – conclude l’amministratore delegato Vanni Ceccardi - va ad unirsi ad una gamma di consulenze e servizi per l’impresa che copre tutte le aree di bisogno: dalla consulenza legale ai servizi amministrativi, a quelli per il lavoro, alla consulenza societaria e finanziaria, con soluzioni d’eccellenza in campo tecnologico e nei processi di digitalizzazione. Il tutto all’interno dell’obiettivo di accompagnare lo sviluppo e il benessere delle imprese amministrate”.

 

La nascita di B.MORE, già operativo, rappresenta, tra l’altro, il primo passo del maxiprogetto di fusione che interessa le Confcooperative di Bologna, Modena e Reggio Emilia, che confluiranno in “Confcooperative Terre d’Emilia”. Un autentico “colosso” della rappresentanza cooperativa in Emilia-Romagna cui faranno riferimento, a breve, 640 imprese con 135.000 soci, 47.000 occupati e un fatturato superiore ai 7,7 miliardi di euro.

 

Nella foto, il CdA di B.MORE (da sx) Guido Gilli, Cristian Golinelli, Luca Dal Pozzo, Daniele Ravaglia (Presidente), Cecilia Saltarello, Matteo Caramaschi, Vanni Ceccardi (amministratore delegato). Assenti Daniele Passini, Carlo Piccinini.