MIGRANTI E LAVORO, RE-SOURCE PUNTA A COINVOLGERE 2500 PERSONE

MIGRANTI E LAVORO, RE-SOURCE PUNTA A COINVOLGERE 2500 PERSONE

Progetto promosso dalla Regione, vede tra i partner il Consorzio Winner Mestieri, il Consorzio Solidarietà Sociale di Modena e Irecoop Emilia-Romagna.

lunedì 7 settembre 2020

Sono circa 2500 i cittadini stranieri che si punta a coinvolgere nel progetto “RE-SOURCE: Stranieri OccUpabilità Risorse Competenze” finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (Fami) 2014-2020 e che vede come capofila la Regione Emilia-Romagna (Servizio Programmazione Politiche dell’Istruzione, Formazione, Lavoro e Conoscenza) in parternariato con altri soggetti sia pubblici che privati tra cui il Consorzio Winner Mestieri, il Consorzio Solidarietà Sociale di Modena e Irecoop Emilia-Romagna, ente di formazione di Confcooperative.

“Questo progetto – spiegano i promotori – si rivolge ai cittadini di Paesi extra-europei regolarmente presenti in Italia, con particolare attenzione a donne, giovani, richiedenti asilo o titolari di protezione internazionale e umanitaria”. Cinque gli obiettivi dell’iniziativa che ad oggi ha preso in carico 1.200 persone continuando le attività in modalità online anche durante il lockdown. Si va dalla necessità di migliorare i servizi al lavoro (anche mediante semplificazione di informazioni e comunicazioni) all’importanza di validare le competenze non formali acquisite durante il percorso migratorio. Ma non finisce qui: con RE-SOURCE si potrà definire una tracciabilità delle misure di politica del lavoro attivate a favore dei cittadini extracomunitari attraverso il rafforzamento e la messa in rete di sistemi informativi e gestionali dei servizi. Inoltre questa attività consentirà di consolidare le azioni di governance su più livelli con il sistema di accoglienza, per favorire un rapido inserimento dei migranti nel mondo del lavoro. Infine, sarà massimo l’impegno per promuovere l’inserimento lavorativo dei migranti in settori produttivi emergenti o legati al tessuto produttivo locale, partendo da quelli che lamentano carenza di manodopera.

A rendere possibile il raggiungimento di questi obiettivi, secondo i promotori del progetto saranno i percorsi personalizzati per l’integrazione lavorativa e le azioni di supporto agli operatori dei Centri per attività di mediazione interculturale e consulenza legale.