“COOP SOCIALI, IL RINNOVO È UN CAMBIO DI DIREZIONE”

“COOP SOCIALI, IL RINNOVO È UN CAMBIO DI DIREZIONE”

Le parole della vicepresidente regionale di Confcooperative Federsolidarietà Roberta Lasagna all’Assemblea di Parma. “Ci aspettiamo coraggio dalla Regione nella riforma dell’accreditamento”.

 

mercoledì 20 marzo 2024

In occasione dell’Assemblea provinciale di Confcooperative Parma dal titolo “LAVORO COMUNITÀ FUTURO” svoltasi lunedì 4 marzo scorso al Labirinto della Masone di Fontanellato, è intervenuta Roberta Lasagna, presidente di Federsolidarietà settore di Parma nonché vicepresidente di Confcooperative Federsolidarietà Emilia Romagna, portando il proprio contributo sui temi cogenti e attuali che stanno investendo l’applicazione del nuovo contratto collettivo delle cooperative sociali e la riforma dell’accreditamento dei servizi socio sanitari in Regione Emilia-Romagna.

 

Dopo i rituali saluti ai partecipanti, ai rappresentanti istituzionali ed alle autorità, Roberta Lasagna ha rivolto un ringraziamento al presidente uscente Andrea Bonati per aver sempre considerato il bene comune e per aver lavorato senza mai perdere di vista gli interessi del movimento cooperativo ed ha incoraggiato la presidente entrante, Elisa Cugini, a continuare a preservare e valorizzare la funzione sociale della cooperazione.

 

Lasagna ha proseguito evidenziando il legame fra i termini richiamati nel titolo dell’Assemblea – LAVORO, COMUNITÀ, FUTURO – e la dimensione centrale della collaborazione tra Pubbliche amministrazioni, stakeholders e cooperazione nella ricerca di risposte ai bisogni della COMUNITÀ.

 

“Prendendo in esame il termine LAVORO – ha detto Lasagna -, si evidenzia senza dubbio, che stiamo assistendo a un cambiamento epocale che si sta dispiegando sotto i nostri occhi. Le trasformazioni che l’intelligenza artificiale sta apportando al mondo del lavoro sono profonde e coinvolgono sia gli individui che le imprese. Dobbiamo considerare l’impatto sociale di queste trasformazioni. Come società, dobbiamo garantire che nessuno venga lasciato indietro. Ciò richiede politiche che promuovano l’uguaglianza di opportunità e l’accesso alla formazione. L’intelligenza artificiale sta ridefinendo il nostro modo di lavorare e vivere. È fondamentale affrontare questa rivoluzione con una mentalità aperta, adattabile e proattiva. Solo così potremo cogliere le opportunità e affrontare le sfide che ci attendono”.

Se già oggi la mancata corrispondenza tra domanda e offerta condiziona fortemente l’organizzazione del lavoro, non va abbandonato il modello dell’economia civile affinché nessuno venga lasciato indietro.

 

“In quest’ottica – ha aggiunto la vicepresidente regionale di Federsolidarietà - si inserisce il recente rinnovo del CCNL delle cooperative sociali in quanto traduzione concreta di valori imprescindibili nei confronti di un numero davvero elevato di persone coinvolte, tanto più significativo a fronte dell’inesorabile crescita delle fragilità e delle disuguaglianze sociali”. “Si tratta – ha detto - di una importante risposta, da una parte alla sostenibilità delle imprese che si occupano di cura e, dall’altra, alla continua drammatica peregrinazione degli operatori verso ambienti lavorativi in grado di garantire dignità economica quando non addirittura sopravvivenza. Non si poteva continuare ad assistere, inerti, a una crescente domanda di risposte assistenziali, di cura, educative e ad un sistema non in grado di attivare risorse umane ed economiche adeguate: era necessario un cambiamento di direzione, bisognava uscire da un loop che da anni condanna gli operatori delle cooperative a sentirsi malpagati se non addirittura sfruttati, ridotti a svolgere professioni sociali considerate come lavoro povero, per dirla con le parole di Stefano Granata.

 

Non è certamente sufficiente intervenire sull’aspetto retributivo per rendere appetibili le professioni del sociale da parte dei giovani e avviare il necessario ricambio generazionale nei servizi alla persona, ma siamo tutti consapevoli che il riconoscimento sociale passa anche attraverso la retribuzione economica, nei nostri contesti. Questo incremento retributivo di entità mai risultata così alta nei precedenti rinnovi, si pone come una chiara evidenza quindi del percorso intrapreso, dalle ricadute molteplici”.

 

Un secondo segnale importante relativo al rinnovo per Lasagna riguarda “l’introduzione della quattordicesima, il riconoscimento della maternità al 100%, il raddoppio della quota per la sanità integrativa riguarda il concetto storico della ‘persona al centro dell’organizzazione’, quale fondamento della mutualità interna ed esterna specifica del movimento cooperativo”.

 

“Il nuovo contratto collettivo di lavoro – ha continuato Roberta Lasagna - rifonda un terzo aspetto venendo a rompere un’invalsa abitudine da parte della PA: gli affidamenti al massimo ribasso o comunque orientati al contenimento dei costi. Fino ad oggi il Terzo Settore si era prestato a questa scelta di gestione del comparto sociale basata, di fatto, su una disuguaglianza che ha finito con il depauperare le risorse rischiando di minare la qualità dei servizi erogati alle persone più fragili. Occorre ridare vita a processi di serio confronto fra cooperazione, politica e amministrazioni prima di tutto per rinnovare le regole dei rapporti in gioco al fine di evitare l’implosione dell’intera filiera del welfare faticosamente modellata negli anni e rispetto alla quale non si intravedono scenari alternativi validi. A tal proposito diviene fondamentale rinnovare e rinforzare i rapporti con i sindacati confederali con i quali sarà sostanziale costruire un forte patto di alleanza: se le parti sociali sapranno produrre una piattaforma comune orientata all’interesse generale, potranno fare la differenza rispetto alla domanda di un welfare sostenibile ed inclusivo per cui occorre poi un lavoro di consolidamento e traduzione in prassi, territorio per territorio”.

 

“Le cooperative sociali – ha concluso la vicepresidente di Confcooperative Federsolidarietà Emilia Romagna  sono dunque chiamate ora ad un lavoro impegnativo, dinamico, energico che dia continuità allo slancio favorito dal nuovo CCNL, primo passaggio verso un futuro in cui i valori della comunità  tornino a rappresentare un traguardo raggiungibile. Parimenti ci aspettiamo che la Regione Emilia-Romagna abbia lo stesso coraggio relativamente alla riforma della Delibera sull’Accreditamento dei servizi socio sanitari che governano il welfare di questa regione”.

L’intervento di Lasagna si conclude con l’auspicio che il LAVORO crei forti legami per la COMUNITÀ e apra le porte ad un FUTURO rinnovato.