COSÌ I GUSCI DI COZZE E VONGOLE MANGIANO CO2

COSÌ I GUSCI DI COZZE E VONGOLE MANGIANO CO2

Studio dell'Università di Ferrara, fino a 254 grammi per ogni kg nella Sacca di Goro. Paesanti: “In 35 anni sottratto un terzo delle emissioni”.

martedì 25 ottobre 2022

Produrre più vongole per contrastare il surriscaldamento globale. Il segreto è nei loro gusci come anche in quelli delle cozze, in grado di immagazzinare anidride carbonica fino a 254 grammi per chilo sottraendolo all'ambiente. È quanto emerge da uno studio del gruppo di Ecologia del Dipartimento di Scienze dell'Ambiente e della Prevenzione dell'Università di Ferrara, pubblicato sulla rivista Science of The Total Environment.

 

La ricerca ha indagato le capacità di cattura di carbonio da parte di vongole veraci e mitili allevati nel comparto produttivo della Sacca di Goro, primo sito di produzione in Europa. Numeri alla mano, emerge che se queste attività fossero inserite nel sistema dei "crediti verdi", considerando il prezzo attuale di mercato di circa 70 euro per tonnellata di Co2, il risparmio di emissioni varrebbe 1 milione di euro l'anno. "La molecola di Co2 biocalcificata nel guscio - spiega Elena Tamburini responsabile della ricerca - è intrappolata in forma insolubile e rimossa dall'ecosistema marino al momento della raccolta dei molluschi. In tutta la fase di accrescimento, le vongole risultano ad impatto zero". Come precisa Tamburini, sono in grado di catturare molta più Co2 di quella che serve per essere prodotte: tra mezzi utilizzati e consumo di energia e carburanti i grammi sono appena 22 per ogni chilo, con una differenza di 232 grammi. I gusci delle cozze, invece 'mangiano' 146 i grammi di CO2 a fronte dei 55 grammi emessi per l'allevamento, con una differenza di 91 grammi per ogni chilo. Per entrambe le specie si tratta di impatto ambientale quasi zero, con un bilancio del carbonio negativo, ovvero l'anidride carbonica sottratta all'ambiente è molto superiore a quella prodotta nel corso dell'allevamento.

 

E così, nel 2020 le 12.800 tonnellate di vongole veraci prodotte nella Sacca di Goro hanno abbattuto 3 mila tonnellate di anidride carbonica, neutralizzando le emissioni degli impianti di riscaldamento residenziale nel comune. E se la produzione fosse inserita nel sistema dei carbon credit, un certificato negoziabile equivalente ad una tonnellata di Co2 non emessa o assorbita, quella eliminata dall'ambiente varrebbe circa 160 mila euro. "La ricerca ha messo in evidenza che grazie alla produzione di vongole negli ultimi 35 anni - sottolinea il vicepresidente Fedagripesca-Confcooperative Emilia Romagna, Vadis PaesantI - i nostri produttori hanno sottratto all'ambiente quasi un terzo di tutte le emissioni di gas serra prodotte localmente". E visto che in Italia, spiega Fedagripesca, vengono prodotte 27 mila tonnellate di vongole e 72 mila tonnellate di cozze, dall'ambiente vengono eliminate in modo permanente quasi 13 mila tonnellate di anidride carbonica ogni anno.

 

Fonte Ansa

 

Nella foto, l’attività di acquacoltura con gli allevamenti di vongole nella Sacca di Goro.