CIMICE, FRUTTA ESTIVA A RISCHIO PER RITARDI BUROCRATICI

CIMICE, FRUTTA ESTIVA A RISCHIO PER RITARDI BUROCRATICI

L’allarme lanciato da Vernocchi, coordinatore ortofrutta Alleanza Cooperative Agroalimentare. “Da mesi chiesti i permessi all’utilizzo di insetti antagonisti, ma non sono state concessi”.

lunedì 23 maggio 2022

“Non bastava lo stop alle uniche sostanze in grado di contrastare i danni delle specie aliene che infestano da diversi anni le produzioni ortofrutticole. Adesso ci si mettono anche le lentezze amministrative e i ritardi burocratici, che al momento ci impediscono ancora di utilizzare mezzi naturali, come gli insetti antagonisti, per difenderci dagli insetti che stanno già minacciando pere, drupacee, le ciliegie e piccoli frutti. In sintesi il quadro è questo: le patologie aumentano, i fitofarmaci si riducono, le alternative naturali restano bloccate”.

L’allarme è lanciato da Davide Vernocchi (foto in gallery), coordinatore settore ortofrutta di Alleanza Cooperative Agroalimentari che spiega: “Da diversi mesi abbiamo richiesto autorizzazioni all’uso degli antagonisti per la cimice asiatica marmorata e del moscerino Drosophila suzukii ma non ci sono state ancora concesse. Ora migliaia di produttori, dall’Emilia-Romagna al Trentino, da nord a sud della penisola, non sanno come gestire il problema e come difendere le piante”.

La burocrazia non va purtroppo al passo con i tempi della natura”, conclude amareggiato Vernocchi. “Il nostro Paese dimostra ancora una volta di non essere lungimirante: i due insetti alieni non saranno i primi né gli ultimi, occorrerà attrezzarsi con flussi autorizzativi e procedure burocratiche più fluide. Il rischio, purtroppo, è di vedere compromessa la produzione estiva”.

“Il sistema frutticolo osserva ancora una volta – conclude il coordinatore Vernocchi - le contraddizioni che caratterizzano la situazione italiana. Da un lato l'impegno a trovare alternative alle soluzioni chimiche per controllare le patologie, dall'altro le difficoltà e ritardi nell'ottenere i permessi per usare mezzi naturali. Ci risulta che migliaia di insetti antagonisti (nello specifico le specie Trissolcus japonicus Ganaspis brasiliensis Ihering) che erano destinati alle regioni più precoci, siano rimasti inutilizzati. Con l’avanzare della stagione si corre il rischio di vanificare il lavoro dei centri di ricerca e dei centri di moltiplicazione, compromettendo in tal modo il lavoro dei frutticoltori”.